Società

Fondi alle scuole paritarie, scontro aperto tra Governo e sindacati: Meloni e Valditara puntano sulla libertà educativa, Flc Cgil invoca la Costituzione

Al Meeting di Rimini, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito il ruolo strategico della formazione e dell’educazione, definendole “l’architrave” su cui fondare il futuro del Paese.

La premier ha annunciato l’intenzione di “portare altri mattoni nel mondo dell’educazione”, con l’obiettivo di rendere pienamente esercitabile la libertà educativa sancita dalla Costituzione, in particolare per le famiglie con minori disponibilità economiche. Sul tema della parità scolastica, ha sottolineato la necessità di superare “pregiudizi ideologici” che avrebbero ostacolato il dibattito negli anni scorsi.

In un passaggio strettamente legato alle politiche di finanziamento, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha annunciato che anche le scuole paritarie potranno accedere ai fondi del PNRR, per un valore complessivo di 160 milioni di euro destinati a laboratori, formazione docenti e infrastrutture. Il ministro ha chiarito che non si tratta di “aiuti di Stato”, ma di un sostegno a istituti che fanno parte del sistema pubblico. La prospettiva ora è quella di inserire nella prossima Legge di Bilancio misure stabili, tra cui il possibile varo di un buono scuola per rafforzare le famiglie nella libertà di scelta.

L’apertura di Alfieri: “Segnale incoraggiante per le famiglie”

Alle posizioni di Valditara si è allineata suor Anna Monia Alfieri, esperta di politiche scolastiche, che ha definito “significative e incoraggianti” le dichiarazioni del ministro. La religiosa ha salutato con favore l’estensione dei fondi europei e l’ipotesi del buono scuola, strumenti che a suo avviso rafforzerebbero la parità scolastica e la possibilità per i genitori di scegliere liberamente l’offerta educativa più adatta ai propri figli. Alfieri ha inoltre richiamato l’urgenza di proseguire nella lotta ai diplomifici, fenomeno che mina la credibilità del sistema e colpisce anche le scuole paritarie serie. Secondo la religiosa, il contrasto a tali realtà deve procedere di pari passo con un sostegno concreto alle famiglie, così da garantire una “svolta decisiva nella prossima manovra” a beneficio soprattutto dei cittadini più deboli.

La replica di Fracassi: “Primo dovere è la scuola statale”

Di tono decisamente opposto la posizione della segretaria della FLC CGIL, Gianna Fracassi, che ha accusato la presidente del Consiglio di manifestare un pregiudizio “contro la scuola statale e contro chi vi lavora”. Fracassi ha ricordato come, dopo i tentativi di frammentazione del sistema con l’autonomia differenziata e la mancanza di risorse nei contratti collettivi, parlare di parità rischi di essere un’operazione di facciata. “La Costituzione – ha precisato – non è un menù à la carte: il primo obbligo della Repubblica è istituire scuole statali per tutti gli ordini e gradi”.

Secondo i sindacati, soltanto il rafforzamento del settore pubblico può garantire vere pari opportunità, soprattutto alle fasce più fragili della popolazione, mentre l’ingresso crescente di risorse nel comparto privato rischia di ampliare le disuguaglianze. Una contrapposizione destinata a intensificarsi nelle prossime settimane, con il dossier scuola al centro della manovra finanziaria e con il tema della parità scolastica pronto a riaccendere lo scontro politico e sindacale.


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