Cultura

“White Souls in Black Suits” dei Clock DVA arriva in edizione rimasterizzata a novembre

I Clock DVA hanno annunciato i dettagli della tanto attesa riedizione rimasterizzata del loro album di debutto, “White Souls in Black Suits“, disponibile per la prima volta dopo 35 anni. L’album, originariamente pubblicato nel 1980 in edizione limitata su cassetta dalla Industrial Records, uscirà il 7 novembre 2025 in vinile grigio e CD, tramite The Grey Area of Mute, arricchito da quattro brani bonus dello stesso periodo.

Abbiamo deciso di creare una nuova combinazione sonora“, dice Adi Newton dei Clock DVA.Per unire acustica ed elettronica, fondendo l’onda elettronica tedesca con il lato più spigoloso degli Stooges, l’avanguardia della GRM Musique Concrète francese e la creatività audiovisiva pionieristica dei Velvet Underground. Per creare una forma più dura di musica elettronica con energia vera“.

E la band, formatasi a Sheffield nel 1978, ha rapidamente dimostrato di essere in grado di farlo. Ispirati anche dalla fantascienza, dal costruttivismo russo e dalla letteratura beat, i Clock DVA hanno presto creato un’alchimia sonora unica che, per gran parte dell’ultimo mezzo secolo, si è rivelata un punto di riferimento infinitamente influente in tutti i generi, dal post-punk all’EBM, passando per l’industrial e la techno.

Questo singolare assalto audiovisivo attirò rapidamente l’attenzione del pubblico. I Cabaret Voltaire, pionieri come loro di Sheffield, divennero presto amici e collaboratori, così come i Throbbing Gristle, che pubblicarono il loro album di debutto con la loro etichetta, Industrial Records.

L’album presenta una formazione che include Newton (voce, synth, clarinetto, chitarra elettrica con arco e trattamento del nastro), il membro fondatore Steven James Turner (trattamento del basso), David J. Hammond (trattamento della chitarra), Charlie Collins (sassofono, flauto e percussioni), Roger Quail (percussioni) e Simon M. Elliott-Kemp (synth), ed è stato registrato presso lo studio Western Works dei Cabaret Voltaire.

È un disco cupo, inquietante e meditabondo, con un’atmosfera tesa, in cui chitarre stridenti si accoccolano accanto a suoni di sassofono e esplorazioni sonore elettroniche simili a quelle della fantascienza. Era un sound perfetto per un gruppo di persone determinate a esplorare nuovi territori. “Adi parlava spesso di cinetica in quel periodo“, ricorda Quail.Continua a muoverti, non stare fermo – e penso che questa irrequietezza influenzi gran parte della musica di quel periodo“. E, per Quail, è stato sconvolgente rivisitare il lavoro prima della sua riedizione. “Non ascoltavo White Souls… dai primi anni ’90“, dice. “Sono rimasto sbalordito dal suono di questo nuovo master. C’è un punto in cui sembra che abbiamo inventato Spirit of Eden dei Talk Talk, almeno alle mie orecchie“.

Tracklist:

Consent
Discontentment
Discontentment 2
Still/Silent
Non
Relentless
Contradict
Film Soundtrack (Keyboards Assemble Themselves At Dawn)
Anti-Chance (feat. Cabaret Voltaire)
Brigade
Cage
No. 2
You’re Without Sound


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