Appalti diretti per 169 mila euro, cinque funzionari Asl assolti: «Nessun danno erariale» – Bressanone
BOLZANO. La Corte dei conti ha rigettato la domanda risarcitoria in favore dell’Azienda sanitaria (Asl) avanzata dalla Procura regionale nei confronti di cinque funzionari. L’accusa era di aver provocato un danno erariale da 169 mila euro per aver appaltato con affidamenti diretti il servizio di portineria e vigilanza a Bressanone alla stessa ditta, con conseguente danno alla concorrenza. Il periodo contestato va dall’aprile 2020 al dicembre 2022.
Per i giudici, non possono essere mosse «fondate censure» per il periodo del lockdown «considerata l’estrema difficoltà, se non impossibilità, di utilizzare le normali procedure previste per l’aggiudicazione di servizi». L’introduzione, in quello successivo, del requisito della certificazione «Uni», per i giudici «ha limitato ma non ha escluso la concorrenza», senza contare che il protrarsi della situazione emergenziale giustificava «il ricorso al servizio di vigilanza attiva, anziché ad un mero servizio di portierato», dal momento che «in quel periodo l’accesso alle strutture ospedaliere ha subito significative limitazioni, non sempre accettate dai pazienti e dai loro familiari, con conseguenti recriminazioni da parte degli stessi e la necessità di gestire queste nuove situazioni con personale specializzato.
Infine, il presunto danno erariale non è stato «adeguatamente dimostrato», né «correttamente quantificato», e «non appare sussistere neanche l’elemento soggettivo del dolo» (motivo per cui il procedimento penale era stato archiviato).