Società

Codice di comportamento nella scuola: le regole che ogni docente e ATA deve conoscere tra obblighi, divieti e rapporti con famiglie per garantire imparzialità, trasparenza e qualità del servizio

Ingresso a scuola ogni mattina significa aprire non solo le porte delle aule, ma anche quelle della fiducia dei cittadini verso l’istituzione pubblica.

Il Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, valido anche per docenti e personale ATA, fissa i principi che guidano la vita lavorativa: diligenza, lealtà e imparzialità. Non si tratta di valori astratti, ma di condizioni concrete richieste a chi opera a contatto diretto con gli studenti e le famiglie.

L’obiettivo è garantire che l’attività scolastica si svolga sempre nell’interesse pubblico e secondo criteri di disciplina e onore, come richiamato dall’art. 2. Centrale è il dovere di evitare conflitti di interesse, persino potenziali, e di custodire con cura i beni e le informazioni dell’amministrazione, senza trasformarli in strumenti di vantaggio personale.

Relazioni e integrità nei comportamenti

Il codice è molto chiaro su alcune pratiche quotidiane. Niente regali, anche in occasione di festività, se non di modico valore, perché potrebbero mettere in discussione l’imparzialità di chi li riceve (art. 3). Vietati anche rapporti che possano compromettere la trasparenza negli interessi finanziari o l’accettazione di incarichi da soggetti collegati con l’ufficio scolastico (artt. 5 e 7). Il docente o il collaboratore scolastico deve inoltre rispettare l’obbligo di astensione: qualora una decisione coinvolga interessi diretti o di familiari fino al quarto grado, deve farsi da parte per non minare la credibilità dell’istituto.

A rafforzare l’etica professionale troviamo il richiamo all’imparzialità: ogni studente, ogni genitore e ogni cittadino che entra a contatto con l’amministrazione scolastica ha diritto al medesimo trattamento, senza preferenze indebite o scorciatoie. Anche il comportamento nella vita privata viene toccato (art. 9): nessun dipendente può sfruttare il proprio ruolo per ottenere vantaggi personali o lasciar trasparire all’esterno legami che possano ledere l’immagine dell’amministrazione.

Servizi ai cittadini e qualità nella scuola

La scuola, più di altre amministrazioni, vive quotidianamente la relazione diretta con i cittadini: studenti, famiglie e comunità locale. Per questo il codice dedica ampio spazio ai rapporti con il pubblico (art. 11). Le indicazioni parlano di ascolto attento, risposte puntuali, rispetto di appuntamenti e ordine cronologico delle pratiche.

L’utilizzo di un linguaggio chiaro e comprensibile è considerato parte integrante della funzione pubblica. Strettamente collegato è anche l’obbligo di assicurare continuità del servizio e standard di qualità, obiettivo che si riflette nelle carte dei servizi scolastici. Infine, il codice regola la stipula di contratti e forniture (art. 12), evitando mediazioni sospette e garantendo trasparenza negli acquisti scolastici, fino al dettaglio delle relazioni economiche intrattenute dai dirigenti.

Uso responsabile dei social

Il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, aggiornato con il DPR 81/2023, chiede a docenti e personale ATA di coniugare disciplina e onore con un uso responsabile di tecnologie e social, a tutela dell’interesse pubblico e dell’immagine dell’amministrazione. Al centro, parole-chiave che contano nella quotidianità scolastica: diligenza, lealtà, imparzialità, trasparenza, qualità del servizio. Non si tratta di principi astratti: significano decisioni libere da conflitti, cura dei beni della scuola, rispetto dei tempi e delle persone, linguaggio chiaro con famiglie e studenti, oltre al divieto di regali non di modico valore e di scorciatoie nei procedimenti. La scuola, più di altre amministrazioni, vive nella relazione diretta con i cittadini: per questo ogni comportamento — dentro e fuori dall’orario — incide sulla fiducia nella comunità educante e sull’effettiva parità di trattamento.

Il perimetro etico si estende ora ai canali digitali. Gli account istituzionali vanno usati solo per fini di servizio; la posta personale, per comunicazioni d’ufficio, si evita salvo forza maggiore e con responsabilità piena dei contenuti. Le amministrazioni possono verificare e proteggere i sistemi informatici, mentre è consentito un uso minimo degli strumenti per incombenze personali, purché rapido e senza impatto sul lavoro.

Nei social media, le opinioni private non devono essere riconducibili alla PA: obbligatoria l’astensione da commenti che possano ledere prestigio, decoro o immagine della scuola. Le comunicazioni di servizio non si svolgono, in via ordinaria, tramite conversazioni pubbliche su piattaforme o social; eccezioni solo per esigenze istituzionali.

Resta vietata la diffusione di atti e informazioni acquisite per ragioni d’ufficio al di fuori dei canali previsti. Sul piano organizzativo, gli istituti possono dotarsi di una social media policy che definisca, in base ai ruoli, le condotte dannose per la reputazione e le regole di firma, tono e gestione dei contenuti.

Nei profili personali online, attenzione a foto, didascalie e commenti: anche fuori dall’orario, il ruolo pubblico impone cautela, perché la reputazione dell’istituto passa anche dallo schermo. La leadership è chiamata a misurare risultati e comportamento organizzativo, a promuovere benessere, formazione etica e inclusione, valorizzando differenze e responsabilità.

Regole che non vogliono silenziare la voce della scuola, ma rafforzarne credibilità, trasparenza e qualità, in classe come in rete, con uno scopo chiaro: garantire l’interesse degli studenti e il diritto delle famiglie a un servizio imparziale, efficiente e rispettoso. Tutto converge verso un’unica linea guida: costruire fiducia tra cittadini e pubblica amministrazione attraverso comportamenti quotidiani corretti, trasparenti e coerenti con la missione educativa.

DOCENTI – cosa comporta il codice

  • Principi generali: agire sempre nell’interesse pubblico, rispettando i principi di imparzialità e buon andamento (art. 2).

  • Regali: non accettare doni dagli studenti o dalle famiglie, neppure a Natale o a fine anno, se non di modico valore (art. 3).

  • Rapporti con le famiglie: garantire parità di trattamento tra alunni e genitori, evitando favoritismi e scorciatoie nei rapporti scolastici (art. 8).

  • Obbligo di astensione: in caso di decisioni che riguardino studenti legati da rapporti di parentela o situazioni di conflitto di interessi, il docente deve farsi da parte (art. 6).

  • Comportamento in aula e fuori: non sfruttare la posizione per ottenere vantaggi personali, neanche nella vita privata (art. 9).

  • Uso dei beni della scuola: materiali, attrezzature e strumenti didattici non possono essere destinati a scopi personali; l’uso improprio può configurare illecito disciplinare (art. 10).

  • Comunicazione: linguaggio chiaro e trasparente nelle comunicazioni con studenti e famiglie; obbligo di rispettare appuntamenti e dare risposte tempestive ai reclami (art. 11).


PERSONALE ATA – regole operative

  • Diligenza e lealtà: svolgere le mansioni con correttezza, assicurando la funzionalità del servizio e rispondendo con disponibilità alle richieste di studenti e famiglie (art. 2).

  • Regali e utilità: no a omaggi da ditte o fornitori che traggano vantaggi da rapporti con la scuola, salvo di valore simbolico e minimo (art. 3).

  • Trasparenza finanziaria: segnalare eventuali rapporti con imprese o servizi scolastici a cui si è legati per attività precedenti (art. 5).

  • Astensione: non partecipare a pratiche amministrative che coinvolgano parenti o persone con cui si hanno rapporti economici o di inimicizia (art. 6).

  • Contratti e forniture: vietato concludere contratti per conto della scuola con imprese con cui si hanno rapporti privati recenti (art. 12).

  • In servizio: evitare ritardi ingiustificati o assenze oltre il necessario; uso dei telefoni e mezzi dell’amministrazione solo per fini istituzionali (art. 10).

  • Rapporto con il pubblico: rispetto delle file e delle pratiche in ordine cronologico; corrette spiegazioni agli utenti e risposte chiare su pratiche amministrative (art. 11).


Punti comuni per tutta la comunità scolastica

  • Imparzialità assoluta: ogni studente e cittadino deve ricevere lo stesso trattamento.

  • Riservatezza e tutela dell’immagine della scuola: informazioni e rapporti con i media devono essere gestiti in modo trasparente e senza compromettere la credibilità dell’istituto.

  • Qualità e continuità dei servizi: l’attività scolastica deve garantire standard elevati, senza interruzioni, in linea con la Carta dei servizi.

  • Responsabilità diretta: ciascun dipendente è chiamato a rispondere del proprio operato, nel rispetto dei tempi, della correttezza delle procedure e dell’efficienza verso l’utenza.

  • Nei social media, le opinioni private non devono essere riconducibili alla PA: obbligatoria l’astensione da commenti che possano ledere prestigio, decoro o immagine della scuola

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