Trentino Alto Adige/Suedtirol

Antidoto anti botulino: lo abbiamo in Alto Adige?

I recenti casi di botulismo registrati in Sardegna e Calabria hanno acceso i riflettori sulla disponibilità dell’antidoto, una terapia salvavita che non può mancare nei tempi giusti. Per questo BZ News 24 ha chiesto informazioni all’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige. La risposta è stata chiara: nel territorio altoatesino non ci sono scorte in magazzino. Non è il caso, però, di allarmarsi perché di fronte a un’emergenza, la rete di riferimento è quella nazionale, coordinata dal Centro Antiveleni di Pavia, attivo 24 ore su 24 e raggiungibile al numero +39 0382 24444. È questa struttura a garantire la distribuzione dell’antidoto alle strutture sanitarie locali, organizzando la consegna in tempi rapidi. Anzi, necessariamente rapidissimi. 

Il siero antitossina botulinica, costituito da immunoglobuline di origine equina o umana, viene acquistato dallo Stato e custodito nella Scorta nazionale strategica degli antidoti e dei farmaci, istituita nel 2001. L’unico centro autorizzato a gestirla è proprio l’IRCCS Maugeri di Pavia, che opera in stretto coordinamento con il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e la Farmacia Militare. Ogni rilascio è controllato, tracciato e soggetto a rigorose condizioni di conservazione, per assicurare che il farmaco arrivi a destinazione nelle migliori condizioni. Insomma funziona così per tutte le realtà sanitarie in Italia. 

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La procedura prevede che, in caso di sospetto botulismo, la struttura sanitaria locale contatti immediatamente Pavia. Il centro valuta la situazione clinica e, se necessario, autorizza il prelievo dalle scorte strategiche. La consegna avviene attraverso una logistica speciale che può includere staffette, voli dedicati o il supporto delle forze dell’ordine e della Croce Rossa, garantendo un arrivo in poche ore anche nelle zone più periferiche del Paese. Questa organizzazione ha dimostrato la sua efficienza proprio nei casi più recenti, quando l’antidoto è stato recapitato tempestivamente alle strutture di cura in Sardegna e Calabria. Territori non proprio dietro l’angolo per Pavia. 

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Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia si registrano mediamente circa quaranta casi di botulismo ogni anno. È una patologia rara, ma gravissima, che rende necessaria una catena di intervento ben strutturata. Proprio per questo la gestione è stata centralizzata, evitando di disperdere scorte tanto preziose in piccoli depositi regionali.

Sul fronte economico non esistono dati ufficiali sui costi dell’antidoto. Si tratta infatti di un farmaco particolare, prodotto in quantità limitate e non disponibile in commercio, quindi privo di un prezzo di listino. Diverse fonti spiegano che il suo valore è molto alto, anche per le difficoltà produttive e le condizioni di conservazione necessarie.

In Alto Adige, quindi, non ci sono dosi pronte nei magazzini dell’Azienda Sanitaria. Ma la rete nazionale garantisce comunque un servizio attivo e continuo, capace di intervenire in ogni momento della giornata. È su questa organizzazione, collaudata ormai da oltre vent’anni, che si fonda la sicurezza sanitaria anche per la popolazione altoatesina.

✍️ Alan Conti 







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