Sport e scuola al centro delle politiche giovanili: la strategia del ministro Abodi per contrastare il degrado sociale
Il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha delineato una visione ambiziosa durante il Meeting di Rimini, ponendo l’accento sulla necessità di trasformare lo sport da evento eccezionale a pratica quotidiana.
L’approccio governativo mira a costruire una piramide sportiva solida, dove “qualunque piramide abbia bisogno della massima espressione ma anche della sua base”, secondo le parole del ministro. La strategia prevede un investimento sistematico nelle attività sportive di base, riconoscendo come gli eventi di grande richiamo mediatico debbano essere supportati da una rete capillare di iniziative territoriali. L’obiettivo dichiarato consiste nel rendere lo sport un elemento strutturale della vita sociale italiana, superando la logica dell’eccezionalità per abbracciare quella della continuità formativa.
La scuola come priorità assoluta per i prossimi due anni
Abodi ha identificato nella scuola la priorità principale dell’agenda ministeriale per il biennio 2025-2027. “Se devo pensare ad una priorità questa è la scuola“, ha dichiarato il ministro, sottolineando come l’istituzione scolastica rappresenti il fulcro della strategia di prevenzione sociale. L’approccio governativo considera l’ambiente scolastico come il terreno privilegiato per l’implementazione di politiche giovanili efficaci, capaci di intercettare i bisogni formativi prima che si trasformino in problematiche sociali. La visione ministeriale colloca la scuola non solo come luogo di apprendimento tradizionale, ma come presidio territoriale fondamentale per la costruzione di alternative concrete al disagio giovanile.
Interventi mirati nelle aree di degrado: da Caivano al modello nazionale
Il piano ministeriale include un focus specifico sulle zone caratterizzate da desertificazione sociale, con particolare attenzione a realtà come Caivano, Quarticciolo e Secondigliano. “Tutte le altre realtà che stiamo cercando di progettare in modo sistematico cercando di mitigare gli effetti della cronaca nera”, ha spiegato Abodi, evidenziando un approccio progettuale strutturato. Il ministro ha manifestato una chiara volontà di superare la logica dell’emergenza, affermando: “Siamo stanchi dello sdegno, vogliamo cercare di garantire l’impegno per prevenire”. La strategia governativa prevede interventi coordinati che combinino sport, educazione e presidio territoriale, trasformando le aree critiche in laboratori di innovazione sociale attraverso progetti replicabili su scala nazionale.
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