Società

La pubblica amministrazione riscopre i consulenti: da 35mila a 56mila contratti in 12 mesi. Funzioni Locali da record, ma la spesa supera i 548 milioni di euro

L’esplosione dei contratti di collaborazione

I dati del Conto annuale del Ministero dell’Economia e delle Finanze fotografano una realtà in rapida evoluzione: i contratti di collaborazione sono balzati a 56.038 unità nel 2023, registrando un incremento del 60% rispetto alle 34.947 collaborazioni del 2022. Il dato segna il picco più alto dell’ultimo decennio, superando anche il precedente massimo di 41.646 contratti raggiunto nel 2021.

La crescita appare particolarmente concentrata nel comparto Funzioni Locali, dove si è assistito a un vero e proprio salto quantico: da 1.451 collaborazioni nel 2022 si è passati a 14.190 nel 2023, segnando un aumento di quasi dieci volte. Tale incremento risulta senza precedenti tra tutti i comparti della pubblica amministrazione e riflette le nuove esigenze organizzative degli enti territoriali.

Fattori normativi e impatto del PNRR

L’incremento vertiginoso dei contratti esterni trova spiegazione nelle modifiche normative introdotte in seguito alla pandemia e legate all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le deroghe previste per l’implementazione del PNRR hanno infatti allentato i vincoli dell’articolo 7, comma 5-bis, del decreto legislativo 165/2001, che dal 2007 aveva sostanzialmente vietato l’attribuzione di collaborazioni coordinate e continuative nella pubblica amministrazione.

La normativa post-Covid ha dunque riaperto canali di collaborazione che erano stati significativamente ridotti dalle riforme precedenti, permettendo alle amministrazioni di ricorrere nuovamente a forme contrattuali flessibili per far fronte alle sfide imposte dai progetti europei e dalla modernizzazione digitale.

Risorse economiche e prospettive future

Dal punto di vista economico, la spesa per i contratti di collaborazione ha mostrato un andamento crescente nel lungo periodo, passando dai 458,01 milioni di euro del 2014 ai 548,97 milioni del 2023. Il picco storico si era registrato nel 2021 con 660,58 milioni di euro, in coincidenza con l’avvio delle misure straordinarie legate alla pandemia.

Parallelamente, gli incarichi libero-professionali hanno seguito un percorso differente, registrando nel 2023 una contrazione a 51.027 unità, il minimo dal 2014. La tipologia di contratti, destinata principalmente ad avvocati, ingegneri, commercialisti e altri professionisti ordinistici, continua a essere oggetto di interpretazioni giurisprudenziali contrastanti, con alcune sezioni della Corte dei Conti che mantengono orientamenti diversificati sulla loro qualificazione.


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