cinque anni fa il doppio trapianto di polmoni
PESARO Francesca Del Mastro era diventata un simbolo per tanti malati di fibrosi cistica, un modello a cui aspirare. Cinque anni fa, nel 2020, in piena stagione Covid avavea persino avuto un doppio trapianto polmonare, una complessa operazione chirurgica che proprio per la sua difficoltà era durata più di 12 ore. Ma la “ragazza invisibile”, come si chiamava richiamando alla sua grave patologica genetica, che viene detta anche “malattia invisibile”, non ce l’ha fatta. Se n’è andata a soli 37 anni, giovedì 7 agosto, a soli 37 anni. Francesca Del Mastro era sofferente di fibrosi cistica dalla nascita, una patologia multiorgano, che colpisce soprattutto l’apparato respiratorio e quello digerente ed è dovuta ad un gene alterato, cioè mutato.
«Francesca ha sempre lottato come una leonessa – racconta la sua amica Francesca Guidi – un esempio di coraggio e forza». Si definiva lei stessa un “vulcano”, lo è diventata nel tempo, da quando aveva imparato a reagire allo sguardo titubante della gente dei compagni di scuola che temevano di giocare con lei perché indossava la mascherina: quello che per lei era uno strumento di protezione, per gli altri era sinonimo di contagio.
L’amore per il ballo
Francesca amava ballare nonostante la malattia polmonare avanzata la costringesse di giorno all’ossigenoterapia e di notte alla terapia ventilatoria Cpap, ovvero proprio il ventilatore di cui, nel periodo del Covid, la sanità ha avuto tanto bisogno.
«L’ho conosciuta più di 20 anni fa – continua Francesca Guidi – quando era piccolina, ma, essendo nata con questa patologia, ha sempre combattuto.
La sua vita è stata una lotta, dall’inizio alla fine, ,a è sempre stata una ragazza sensibile e generosa, con un pensiero sempre per tutti. La malattia ha forgiato il suo carattere, rendendola anche determinata, ma sempre con un cuore dolce. Emanava sempre una grande solarità, sempre propositiva nei confronti degli altri. Cercava anche di sdrammatizzare rispetto alle cose che le capitavano e questo, secondo me, è sintomo anche di tanto coraggio». Il doppio trapianto a Milano era andato bene, ma poi sono subentrate delle complicazioni e gli ultimi anni sono stati molto difficili per lei.
«Tra le sue passioni c’era il ballo, la palestra – continua la Guidi – e il disegno, ereditato dalla mamma. Una mamma speciale che, insieme al papà, le sono stati vicino. Una famiglia meravigliosa, compreso il fratello che, più piccolo, si è sempre preso cura di lei. Le hanno dato tutto l’amore del mondo. Ma Francesca è stata accolta con amore anche dai medici, dagli infermieri, da tutta la Lega Fibrosi Cistica e questo, in un momento così particolare della vita è davvero fondamentale. Quando si usciva insieme, ricordo ancora le nostre risate per cose futili, quasi a voler sdrammatizzare le situazioni e ricordo anche quando abbiamo ballato, l’avevo convinta a farlo anche con la sua bombola dell’ossigeno. Aveva questo spirito e si è divertita tanto».
Le esequie si svolgeranno oggi, alle 15.30 nella chiesa di San Terenzio, a Cattabrighe. La famiglia ha espresso il desiderio che, in luogo dei fiori, si compiano opere di bene, in ricordo di Francesca.