Marche

l’equipe del dottor Riccio (Torrette) riesce a salvarle

ANCONA Martedì notte la sirena di un’ambulanza arriva a squarciare il riposo dei reparti. Un uomo di Chieti sta viaggiando verso Torrette, centro di riferimento regionale per la chirurgia della mano Ha entrambe le mani devastate da un incidente con una motosega, più dita subamputate e senza flusso sanguigno, osso scoperto, tessuti molli distrutti: lesioni così gravi, senza un intervento immediato, portano alla perdita definitiva della funzionalità. A Torrette si preannuncia una notte d’emergenza.

La tempestività

Il team di Chirurgia Ricostruttiva e Chirurgia della Mano diretto dal dottor Michele Riccio in pochi minuti prende posizione in sala operatoria, nonostante la complessità del caso riuscirà a ricostruire entrambe gli arti. Il trasferimento è stato deciso in pochi minuti, grazie al modello hub & spoke della Regione Marche i casi più complessi vengono centralizzati rapidamente nei centri di eccellenza «La presenza della nostra struttura – spiega il dottor Michele Riccio – è fondamentale per la gestione di casi ad altissima complessità come questo. È grazie alla sinergia tra competenze specialistiche, tecnologie d’avanguardia e un’organizzazione efficiente se possiamo garantire risultati di questo livello, anche in emergenza».

In sala operatoria è tutto pronto. A guidare l’intervento è il dottor Francesco De Francesco e la dottoressa Letizia Senesi, fondamentale il supporto anestesiologico della dottoressa Elisabetta Rosanò e dell’équipe infermieristica, che hanno garantito un’assistenza tempestiva, precisa e coordinata in un contesto di emergenza notturna ad altissima complessità. L’equipe ha eseguito una delicata procedura microchirurgica di rivascolarizzazione digitale e nonostante l’estrema gravità delle lesioni, è riuscita a ricostruire buona parte delle dita di entrambe le mani. Un risultato chirurgico di grande rilievo, che ha evitato una disabilità permanente e ha permesso di preservare una funzionalità globale degli arti, aprendo la strada a un recupero concreto. Non un caso isolato, come è facile immaginare, per una struttura così altamente professionale e all’avanguardia.

«Solo pochi giorni prima, era la notte del primo agosto – ricorda Riccio – abbiamo operato un altro paziente abruzzese con un trauma transmetacarpale e devascolarizzazione completa di tutte le dita. L’intervento, eseguito dal dottor De Francesco e Olimpia Mani, ha permesso il salvataggio della mano e l’avvio di un percorso di riabilitazione». Ancora una volta, Torrette si conferma punto di riferimento per la gestione delle urgenze chirurgiche più critiche e non solo. La struttura si occupa anche dei postumi di gravi traumi, inclusi quelli agli arti inferiori, grazie a tecniche avanzate come i lembi liberi microvascolari: solo la scorsa settimana un giovane paziente è stato operato con successo, riacquistando la possibilità di tornare a una vita normale.




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