Dermatite bovina. Scatta l’abbattimento anche dei capi sani: a rischio 2445 animali
NUORO – Scatta da oggi la nuova e contestata fase della gestione della dermatite nodulare bovina in Sardegna. La Regione ha deciso di procedere con l’abbattimento di massa anche dei bovini sani nei focolai attivi (operazione per la quale si preferisce utilizzare la definizione inglese di Stamping Out, più efficace dal punto di vista dell’immediatezza linguistica ma meno comprensibile ai più), senza attendere la sentenza del Consiglio di Stato prevista per il 28 agosto. Una mossa che ha scatenato la dura reazione del mondo agricolo.
GLI INTERVENTI SONO GIÀ INIZIATI – Oggi sono stati abbattuti ben 63 capi, ma solo quelli con evidenti sintomi della malattia. Le operazioni, seguite da veterinari in diversi comuni del Nuorese, sotto la stretta sorveglianza degli uomini della DIGOS (per prevenire tensioni) hanno finora interessato soltanto animali malati. Da domani, però, la situazione potrebbe cambiare radicalmente, estendendosi anche ai capi sani, in linea con le direttive europee che considerano infetti anche i bovini asintomatici come è stato ribadito a chiare lettere nell’incontro di venerdì scorso a Macomer
Secondo il Bollettino epidemiologico nazionale, i capi sani da abbattere nei 52 focolai attivi sull’isola sono 2.445, e da lunedì si procederà anche a Nuoro. Nuovi focolai sono stati registrati a Benetutti, Burgos e Orani.
Il Centro Studi Agricoli, per voce del suo presidente Tore Piana, denuncia la situazione: “La situazione diventa sempre più complicata e grave. È assurdo procedere con l’eliminazione di animali sani senza attendere l’esito del giudizio del Consiglio di Stato. È una scelta che rischia di distruggere definitivamente il comparto bovino sardo.” L’associazione ha lanciato un appello urgente alla Presidente della Regione, Alessandra Todde, chiedendo di “fermare immediatamente questo massacro”. L’appello si estende agli assessori all’Agricoltura e alla Sanità, accusati di “distruggere il lavoro e la dignità di centinaia di allevatori”. In serata è stata convocata una riunione d’urgenza del direttivo del Centro Studi Agricoli per valutare azioni legali a tutela degli allevatori.
LA REGIONE INTERVIENE CON 26 MILIONI DI EURO – La Sardegna si trova ad affrontare un momento critico a causa dell’emergenza legata alla dermatite nodulare bovina. Mentre da una parte si apre una fase di abbattimenti di massa, che coinvolge anche i capi sani, dall’altra il Consiglio regionale risponde con un piano di aiuti da quasi 26 milioni di euro. Lunedì è atteso il via libera a un provvedimento che, unendo gli stanziamenti già previsti, metterà a disposizione quasi 26 milioni di euro in aiuti per gli allevatori. La decisione è maturata dopo un incontro con le associazioni di categoria (CIA, Coldiretti, COPAGRI e Confagricoltura). Il presidente del Consiglio, Piero Comandini, ha sottolineato l’unità d’intenti, affermando che l’obiettivo è “una risposta comune” e “un testo unitario e veloce”.
Le associazioni agricole hanno formulato richieste precise, tra cui una normativa per la ricostituzione del patrimonio zootecnico e la definizione di tempi e importi certi per le compensazioni. Il direttore di Confagricoltura Sardegna, Gian Battista Monne, ha evidenziato l’importanza di sostenere le aziende nella ripresa economica e produttiva, mentre il presidente di Coldiretti, Battista Cualbu, ha chiesto “norme snelle che possano rassicurare gli allevatori”
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