Marche

la mappa dei punti critici a rischio esondazione

ASCOLI Quali sono le aree picene a rischio molto elevato di esondazioni lungo il corso del fiume Tronto, in virtù anche del cambiamento climatico? Ora arriva una risposta puntuale dalla fotografia appena scattata dall’Autorità di bacino, attraverso l’implementazione del progetto denominato Restart, a seguito di approfondimenti idrologico-idraulici lungo il bacino del fiume che attraversa Ascoli e poi tutta la vallata fino ad arrivare al mare all’altezza di San Benedetto.

Gli approfondimenti

Approfondimenti che sono serviti anche a monitorare lo scenario dei 45 affluenti del Tronto per andare a definirne la pericolosità idraulica. Un quadro completo che evidenzia in maniera più puntuale l’attuale situazione di rischio molto elevato lungo tutto il tratto che va da sotto il ponte di Rozzi, in città, fino a alla foce, tra Porto d’Ascoli e Martinsicuro. Lente d’ingrandimento alla mano, emerge come a livello urbano e fino alla zona di Maltignano, siano a elevato rischio di esondazione in tutto il tratto quelle aree, per fortuna ridotte, a ridosso del fiume e le sue sponde. Mentre la fasce a più alto rischio si ampliano all’altezza di Brecciarolo proprio a ridosso nel punto in cui affluisce il Bretta includendo anche l’area dell’incasato così come l’area opposta, sottostante la zona industriale. Zona industriale ascolana che vede a rischio elevato una fascia più ampia a ridosso delle sponde del fiume per poi estendersi a un’area più ampia all’altezza di Maltignano e anche verso Campolungo, laddove ci sono anche una ulteriore fascia a rischio elevato che riguarda il corso del Chifenti nella zona sopra Villa Sgariglia (con quest’ultima esclusa risultando in un’area a basso rischio esondazione) e un’altra fascia che costeggia il Tronto, in zona industriale, sempre a rischio elevato incluso il ponte sull’Ancaranese e tutte le aree che si trovano sotto lo svincolo della superstrada Ascoli-Porto d’Ascoli.

Le esondazioni

Già nel 2023, l’Autorità di bacino, nell’ambito del Progetto Restart, aveva condotto degli approfondimenti idrologico-idraulici per la ridefinizione delle condizioni di pericolosità di esondazione, tra cui anche il bacino idrografico del Tronto in particolare nella zona attorno al capoluogo. Poi, tra il 2024 e l’inizio del 2025, si è proceduto con ulteriori approfondimenti per l’aggiornamento dei tratti di valle, fino ad arrivare a completare la valutazione di tutte le aree, con apposite indagini finalizzate ad integrare, lungo l’asta principale del fiume Tronto e sui 45 suoi affluenti interessando nelle Marche, i comuni di Ascoli Piceno, Maltignano, Castel di Lama, Castorano, Colli del Tronto, Spinetoli, Monsampolo del Tronto, Monteprandone, San Benedetto del Tronto e in Abruzzo, i comuni di Sant’Egidio alla Vibrata, Ancarano, Controguerra, Colonnella, Martinsicuro. Proprio alla fine dello scorso mese di luglio, la segreteria tecnico operativa dell’Autorità di bacino ha elaborato l’aggiornamento completo della mappa delle aree rischio esondazione lungo il corso del fiume Tronto (e affluenti).

Le altre aree

Spulciando la mappa delle aree a rischio esondazione (da quelle a rischio più elevato a quelle con rischi quasi nulli) emerge, per l’appunto, l’individuazione di alcune zone a rischio molto elevato , oltre alle aree già indicate tra il capoluogo e il tratto fino a Maltignano e Ancarano, procedendo lungo la vallata, emerge una fascia molto ampia che include il centro abitato di Pagliare e altre zone sottostanti la superstrada e nell’area sotto Controguerra, ma anche sotto Colonnella e all’altezza di Sambuceto e poi nella zona di Monsampolo, Centobuchi e Monteprandone. Per finire con un’area a rischio molto elevato, a ridosso della foce, nel versante di Martinsicuro.




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