Caldaro, la spiaggia libera divide esercenti e turisti. C’è chi è preoccupato: «A rischio il decoro» – Bassa Atesina
CALDARO. Caldaro senza spiaggia libera. «La si faccia, non ci creerà alcun problema», sostiene chi al lago lavora. «Ma siamo sicuri che sia una buona idea, in termini di decoro?», aggiungono. E la maggior parte dei bagnanti in riva al lago, quanto meno turisti e bolzanini, pare sia piuttosto d’accordo: «Giusto in linea di principio, ma le spiagge libere, al mare come al lago, portano a uno scadimento di livello e infiniti problemi di gestione: rifiuti, pulizia, ordine pubblico». È il sentiment generale.
«Perché agli stabilimenti balneari paghi (comunque relativamente poco e c’è abbondante scontistica per famiglie e habitué), ma è tutto curato: prati, verde, fiori, sdraio, ombrelloni. La pulizia è impeccabile. Dentro, perché fuori, su terreno pubblico, l’abbandono rifiuti la fa da padrone. Ai lidi a pagamento poi c’è il bagnino. E bar, ristori, pedalò, giochi.
Chi invece la vuole
L’associazione di consumatori Robin ha raccolto online oltre 7.000 firme e a fine giugno ha diffidato Provincia e Comune di Caldaro: «Basta concessioni opache, ora si rispetti la legge». «Il Lago di Caldaro – spiega l’associazione – è un bene pubblico. L’accesso libero e gratuito per la collettività non è solo un diritto civile, ma un obbligo giuridico non più rinviabile», così Robin. Tempo trenta giorni per rispondere, altrimenti ricorso al Tar. «Non hanno risposto», chiarisce ora il portavoce Walter Andreaus. Terminata la pausa giudiziaria agostana, a settembre si depositerà ricorso al Tar. Intanto, così Andreaus, «l’assessore Brunner ha anticipato la sua intenzione: bando per vedere se qualche privato concederà l’accesso al lago, realizzando parcheggio e chiosco. Sicuramente si pagherà il posteggio. Ma non è la nostra idea».
Gli altri, poco convinti
Ai bolzanini pare interessi poco, men che meno aI numerosi cicloturisti che quotidianamente affrontano il giro per Appiano-Caldaro-Ora, magari con variante ripida: passo del Muck-Laimburg. «Noi mica ci fermiamo a fare il bagno», raccontano lungo la ciclabile da Castel Firmiano e pure lungo quella dell’Adige. Poco interessati alla questione anche i turisti, per lo più di area germanofona, benestanti. Tanti girano con le mtb elettriche, Ktm o Cube da 4-5.000 euro l’una, ergo i 7 euro di entrata ai lidi non fanno né caldo né freddo, men che meno i 5 dell’entrata pomeridiana. Al lido Seegarten la titolare non parla: «Se vogliono, la facciano». Chi lavora qui invece racconta: «Al lago arrivano 2-3.000 persone al giorno. C’è un gran daffare: immondizie, pulizia gabinetti. Chi arriva qui paga, ma è tutto curatissimo. Chi vuole nuotare gratis, vada a Monticolo». E poi: «Già qui la sera c’è confusione, figurarsi con una spiaggia libera: musica a palla, fumano di tutto. A Monticolo polizia locale sempre lì a controllare». In questi ultimi anni, a Caldaro è cambiato molto: «Quasi nessuno sta tutto il giorno al lido, guardano il meteo e se danno brutto non vengono». Gira anche gente poco raccomandabile, «chi per non pagare la seconda mezzora di pedalò telefona al numero di emergenza facendo finta di avere dei problemi e intanto continua a nuotare. Figurarsi se aprissero la spiaggia libera, magari anche di sera…». Alla cassa del market c’è Ristemi Djemali. Sostiene: «Pagare? È giusto, ti offrono servizi. E poi tanti ospiti ricevono sconti, altri proprio non pagano. Se fanno la spiaggia libera, chi pulisce? Chi paga? Il Comune?». Alla cassa del Gretl am See, Hermann Ladurner dice: «In teoria non è un’idea malvagia, ma vorrebbero una spiaggia libera creata dagli altri. Qui c’è gente che ha speso milioni e devono rientrare nell’investimento. Noi offriamo un servizio. E poi alle 6 o alle 7 tutti possono entrare per nuotare, gratis, fino alle 8.30-9. Forse vorrebbero usare anche docce calde, spogliatoi e servizi vari senza pagare? Se vogliono lo sconto, i locali vadano al lido comunale».
Qui, fra il resto, pare sia pieno di scrocconi: «Cercano di entrare quando è quasi l’ora ufficiale di chiusura, le 18, tanto sanno che prima delle 19 il lido non si svuota». Ecco poi una coppia di giovani, lavorano in zona, lui pugliese lei ladina: «Il vero problema non è la spiaggia libera o pagare 5 euro per entrare. In Puglia un ombrellone costa 50 euro. I turisti lamentano che manca una passeggiata attorno al lago». Anche al lido Kalterer See per nuotare si entra gratis: 6.30-8.30 e 19-21. Al Seehotel Ambach invece nuoti solo se ospite dell’albergo, se mangi e basta no.
A Campi al lago quattro pensionati bolzanini: «Veniamo qui da tanto, siamo abituati: la spiaggia libera non c’è. Non ci facciamo più caso. Molti la vorrebbero, ma non tengono conto di un fatto: il decoro. Adesso c’è. Ma poi? È come al mare: spiaggia libera significa sporcizia, mancanza di rispetto». Marco Scarduelli, lido di Campi al lago: «Se vogliono facciano pure, per noi non cambia niente. Ma chi sosterrà i costi? A volere la spiaggia libera è una minoranza». Di locali.