la Fiom-Cgil lancia l’allarme sul futuro occupazionale
La Fiom-Cgil di Chieti esprime forte preoccupazione dopo la decisione del Governo di esercitare la golden power sulla Tekne di Ortona, bloccando l’ingresso del nuovo socio americano. Per il sindacato, si tratta di un passo indietro che rischia di compromettere la stabilità di un’azienda strategica per il territorio e per l’occupazione abruzzese.
Dopo mesi di attesa e un iter lungo il doppio del previsto, il parere negativo del Consiglio dei ministri ha spento le speranze di un rilancio definitivo. “La vendita delle quote avrebbe chiuso una crisi ormai superata, invece ci troviamo davanti a una scelta incoerente – denuncia la Fiom – soprattutto considerando che l’azienda ha già completato il piano di rientro con i lavoratori e sta rispettando quelli con fornitori e banche”.
Secondo il sindacato, Tekne rappresenta un’eccellenza industriale del territorio ortonese. In pochi anni ha più che raddoppiato l’organico, passando da 145 a quasi 200 dipendenti, con ulteriori assunzioni previste. Una crescita che si è accompagnata a nuove commesse e all’acquisizione di un secondo stabilimento nella zona.
“Ci sorprende che il Governo, pur dichiarando Tekne azienda di interesse nazionale, ne ostacoli il rilancio – osserva la Fiom – quando in passato altre operazioni molto più rilevanti sono passate inosservate”. Il riferimento è ai casi di Iveco, Piaggio Aerospace, Magneti Marelli e altri colossi ceduti a capitali stranieri senza opposizioni ufficiali.
Stamattina si è tenuto un incontro tra la rappresentanza sindacale e l’amministratore delegato di Tekne, Ambrogio D’Arrezzo. L’azienda ha rassicurato sul proseguimento delle attività, sottolineando di aver già previsto un piano alternativo per fronteggiare un’eventuale bocciatura del Governo. “La crisi è superata e le operazioni industriali proseguono regolarmente”, ha ribadito la dirigenza.
Ma la Fiom non abbassa la guardia. In una nota, ha chiesto un intervento urgente di Prefettura e Regione: “Se davvero Tekne è strategica, allora il Governo deve dimostrarlo con i fatti. Serve una soluzione alternativa e concreta per garantire stabilità e occupazione”.
Oggi si è tenuta anche un’assemblea dei lavoratori. L’ansia per il futuro è alta e non si escludono iniziative di protesta. “Il nostro impegno è tutelare ogni posto di lavoro – conclude la Fiom – ma servono risposte immediate. Non possiamo permettere che decisioni politiche mettano a rischio il futuro di 190 famiglie”.
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