vietato fare il bagno e mangiare il pesce. Il punto
Alga tossica ad Ancona: qual è la situazione dopo l’ordinanza con i divieti?
La situazione oggi è completamente diversa rispetto a quella di inizio estate: molti ombrelloni e sdraio sono vuoti e la spiaggia è per metà deserta. D’altra parte, andare al mare senza la possibilità di fare il bagno non è proprio la stessa cosa. Ma cosa sta succedendo sulla costa Marchigiana?
Nelle ultime ore, il Comune di Ancona ha emesso un’ordinanza che vieta la balneazione in due tratti della costa particolarmente frequentati: la zona dell’Ascensore al Passetto e quella di Pietralacroce. Alla base del provvedimento c’è l’innalzamento dei livelli dell’alga tossica Ostreopsis Ovata, rilevati nei più recenti campionamenti eseguiti dall’ARPAM (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche).
Secondo quanto riportato dalle autorità sanitarie locali, le concentrazioni della microalga, nota per le sue potenziali conseguenze sulla salute umana, hanno raggiunto valori tali da richiedere l’immediato stop alla balneazione. Si tratta di una misura precauzionale ma necessaria, volta a tutelare i cittadini da possibili effetti indesiderati.
Cos’è l’Ostreopsis Ovata e quali sono i rischi per la salute
L’Ostreopsis Ovata è una microalga tropicale appartenente alla famiglia delle dinoflagellate, presente da anni anche nel Mar Mediterraneo, dove prolifera soprattutto nei mesi estivi in presenza di alte temperature e acque calme. Può produrre tossine che, disperse nell’aria tramite aerosol marino, possono provocare una serie di disturbi: irritazioni alle vie respiratorie, tosse, raucedine, nausea, vomito, congiuntivite e dermatiti da contatto. Sebbene nella maggior parte dei casi i sintomi si risolvano spontaneamente nell’arco di 24-36 ore, l’esposizione può risultare particolarmente fastidiosa, soprattutto per soggetti sensibili o con patologie respiratorie pregresse.
Non solo: le autorità sconsigliano anche il consumo di molluschi e ricci di mare pescati nei tratti di mare interessati, poiché questi organismi possono accumulare le tossine rilasciate dall’alga.
Allerta anche a San Benedetto del Tronto: scattano altri divieti
Situazione diversa ma ugualmente preoccupante sulla costa del sud delle Marche, dove il sindaco di San Benedetto del Tronto, Antonio Spazzafumo, ha firmato un’ordinanza che vieta temporaneamente la balneazione alla foce del torrente Ragnola e nel tratto antistante piazza Salvo D’Acquisto a Porto d’Ascoli. In questo caso, i campionamenti effettuati dall’Arpam hanno rilevato livelli oltre i limiti di legge di Escherichia Coli, un batterio di origine fecale che può causare disturbi gastrointestinali anche gravi, soprattutto nei bambini e nelle persone immunodepresse.
La contaminazione sarebbe legata agli eventi meteorologici estremi dei giorni scorsi, quando violenti temporali e vere e proprie “bombe d’acqua” hanno colpito il Piceno, provocando allagamenti e scarichi straordinari nei corsi d’acqua, con conseguente impatto sulla qualità delle acque marine.
Segnaletica e controlli in corso
In entrambi i casi, le amministrazioni comunali hanno provveduto a installare segnaletica temporanea per informare i cittadini e i turisti dei divieti in vigore. L’ordinanza resterà attiva fino a quando le nuove analisi non confermeranno il ritorno dei parametri di sicurezza.
Nel frattempo, proseguono i monitoraggi ambientali e si invita la popolazione a rispettare le disposizioni, evitando la balneazione nelle aree interessate e prestando attenzione ai sintomi che potrebbero manifestarsi dopo un’esposizione accidentale.
Una stagione balneare a rischio?
Questi episodi, purtroppo, non rappresentano un caso isolato. La presenza di alghe tossiche e contaminazioni batteriche sta diventando una criticità sempre più frequente lungo le coste italiane, anche a causa del cambiamento climatico, dell’aumento delle temperature marine e di eventi meteorologici estremi che alterano l’equilibrio degli ecosistemi costieri.
Le autorità invitano alla prudenza, mentre il turismo balneare, risorsa fondamentale per l’economia locale, guarda con apprensione all’evolversi della situazione. Il messaggio è chiaro: la tutela della salute pubblica viene prima di tutto, ma sarà fondamentale un’attenta programmazione per prevenire nuovi episodi in futuro.
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