Liguria

Rivolta in carcere a Marassi, per i promotori il regime di “sorveglianza particolare”


Roma. Dopo la sommossa nel carcere, “diciassette detenuti sono stati trasferiti, dal Dap, presso sedi penitenziarie extra-distretto e nei loro confronti è in corso l’istruttoria per l’applicazione del regime di sorveglianza particolare”. A scriverlo, nero su bianco, è il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha risposto ad una interrogazione parlamentare del deputato ligure di Forza Italia Roberto Bagnasco sui fatti accaduti nel carcere genovese di Marassi lo scorso 4 giugno.

Un carcere, sottolinea il Guardasigilli, che ha “un indice percentuale di affollamento pari al 128,28%”, con 664 detenuti presenti a fronte dei 530 posti letto disponibili, in cui “ogni detenuto ha spazi di vivibilità superiori ai 3 mq (parametro minimo stabilito dalla Corte Edu” e nel quale sono in corso “lavori straordinari di manutenzione” per un importo complessivo di “euro 1.175.410,55”.

“La risposta del Ministro della Giustizia al parlamentare Roberto Bagnasco, che era stato interessato dal SAPPE sulla situazione operativa di Marassi, mi sembra esauriente e ci fa ben sperare per un incremento dell’organico dei vari ruoli della Polizia Penitenziaria”, commenta Vincenzo Tristaino, segretario per la regione Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Ringraziamo il Ministro Nordio ed il deputato Bagnasco ed auspichiamo che presto si ponga rimedio alle carenze dei Baschi Azzurri nel carcere di piazzale Marassi, che sono oggi complessivamente 320 rispetto ai 386 previsti in organico. Mancano, in particolare, sostiene il sindacato, 2 Funzionari del Corpo, 7 Ispettori, 19 Sovrintendenti e 16 Agenti/Assistenti. Carente anche il ruolo delle Funzioni Centrali, ossia gli impiegati civili, oggi 27 rispetto ai 33 previsti. Auspicabile, infine, che anche in relazione ai lavori di manutenzione non si trascuri la Caserma Agenti, che ha comunque necessità di interventi fondamentali”.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, prende spunto dal riferimento del Guardasigilli, nella risposta all’interrogazione parlamentare del deputato Bagnasco, al recente decreto-legge del Governo c.d. “Carcere sicuro”: “un provvedimento”, commenta, “che vuole dare risposte straordinarie ed energiche all’emergenza del sovraffollamento, ma anche soluzioni adeguate, proporzionali e lungimiranti ai problemi strutturali, trascinati da anni, del sistema penitenziario”. “In questo contesto”, conclude Capece, “prioritaria è riassegnazione alla Liguria della sede del Provveditorato per l’Amministrazione Penitenziaria, fatta dal Consiglio Regionale della Liguria con l’approvazione all’unanimità dell’Ordine del giorno 103 (Angelo Vaccarezza, Carlo Bagnasco, Chiara Cerri), sostenuta da un ampio e trasversale arco parlamentare, che rappresenta una risposta concreta alle esigenze del territorio e del personale, anche in relazione alla edificazione di un nuovo carcere a Savona, fondamentale anche in termini di territorialità della pena. Il carcere è un servizio fondamentale e Savona non può essere priva, così come Genova deve tornare ad avere il suo organo di coordinamento a Genova con la riapertura del Provveditorato regionale”, conclude il leader nazionale del Sappe.




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