Sicilia

Jacopo Cavallaro svela i segreti di “CrossRoad”

Jacopo Cavallaro giovane attore, autore e regista le cui origini affondano alle falde dell’Etna in quel di Zafferana Etnea è reduce dal successo ottenuto al Teatro Rex di Giarre, dalla presentazione in anteprima nazionale del cortometraggio ”CrossRoad” di Luca Arcidiacono, scritto e interpretato da lui e da Stefano Francesco Russo. Una produzione Jamà e Studio1 Catania e distribuito da Cinema set e Sileo di Antonio Chiaromonte, che ha ottenuto ben 6 selezioni ufficiali nel mondo, suscitando interesse per gli argomenti trattati e una “Menzione d’onore” al Pettineo Schort movie fest. Le musiche originali sono di Mattia Cavallaro, la sceneggiatura di Giuseppe Cavallaro, i costumi di Francesca Basile, make up artist Valeria Paternò Castello. Nel cast tutto di origini siciliane come la troupe, oltre a Jacopo e Stefano Francesco, anche Verdiana Barbagallo, Ignazio Coco e Roberta Rigano.

Come nasce CrossRoad?

CrossRoad è un progetto di cortometraggio che nasce da un reading teatrale del 2022 di cui è autore Stefano Francesco Russo, successivamente poi sceneggiato con me e poi entrambi interpreti protagonisti. Nella storia io interpreto il ruolo di Roland. Poi c’è Oliver (Stefano Francesco Russo). Protagonisti indiscussi sono i luoghi dell’ambientazione: il Parco dell’Etna, in particolare Zafferana, Linguaglossa e Santa Venerina.

Jacopo sei reduce da una intensa tournée nazionale invernale con la tua attività teatrale, in particolare grandi soddisfazioni per il tuo “One man Hamlet” scritto , diretto e interpretato da te

Sì, “One man Hamlet” ha debuttato lo scorso anno, nella Rassegna “Teatri Street” a Etna in scena. Il tour ha avuto grande successo e ha toccato tappe come Napoli, Roma e Firenze e stiamo lavorando per riproporla il prossimo autunno. Ma prima di partire voglio ricordare che questo lavoro il prossimo 30 agosto andrà in scena alla “Bottega spazio aperto” rassegna estiva di teatro, musica e formazione ” di Ragusa.

Ci dici qualcosa di questo testo che non è passato inosservato?

Lo spettacolo vuole essere un omaggio del tutto personale e innovativo all’Amleto di William Shakespeare. E’ un testo grottesco, drammatico, manche tanto autoironico, dove non mancano i momenti esilaranti e coinvolgenti in cui viene abbattuta la quarta parete. Amleto è per me un uomo che vive la sua e la nostra contemporaneità, portandosi dietro un fardello esistenziale. Il protagonista cerca di dare delle risposte a domande che ci riguardano da vicino, è confuso e chiede aiuto. Il testo è dissacrante, sotto certi aspetti, ma molto attuale e si addentra nei meandri della mente e della malattia mentale, attraverso un “focus” preciso che oggi è chiamata “normalità”. Il pubblico vive un’esperienza che va ben oltre il teatro stesso, quasi un percorso psicologico dove tutti siamo messi di fronte alle nostre paure, ai nostri vizi, alle nostre virtù e alle nostre emozioni, attraverso Amleto.

Il 17 agosto ti aspetta un debutto sempre alla “Bottega spazio aperto di Ragusa “

Sì andrò in scena con “L’amante di Gramigna “ tratta dalle novelle “Vita dei campi” di Giovanni Verga, in un adattamento di Lorenzo Muscoso. Io sarò proprio il bandito Gramigna, una figura tanto temuta quanto affascinante. La sua fama si diffonde ovunque. Per lui perde la testa senza nemmeno averlo mai visto, Peppa una delle ragazze piu belle di Licodia, promessa sposa a compare Finu e che rinuncia ad un matrimonio vantaggioso, perché innamorata perdutamente di Gramigna. Parliamo ancora di passioni, forti passioni che accendono la mente e portano a conseguenze drammatiche e a inaspettate ossessioni, paradossi , ma pur sempre documenti umani.

Ci anticipi i tuoi progetti futuri cosa bolle in pentola?

Ho dei progetti cinematografici ,ma per il momento preferisco non parlarne e soprattutto delle proficue collaborazioni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA




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