Friuli Venezia Giulia

Sostegno Agrusti a Israele. Petizione per rimuoverlo da Fondazione pordenonelegge. La politica lo difende

PORDENONE – Una raccolta firme con oltre cento adesioni ha acceso un fuoco politico che, nel cuore dell’estate, sembrava improbabile. La richiesta è chiara: rimuovere Michelangelo Agrusti dal ruolo di presidente della Fondazione Pordenonelegge, a causa del suo schieramento a favore di Israele dopo il 7 ottobre. Una posizione espressa in modo pubblico e simbolico, con l’esposizione di una bandiera con la stella di David dalla finestra della sede di Confindustria, a Palazzo Klefish. Un gesto che aveva fatto discutere già allora, ma che oggi torna al centro del dibattito.

La bandiera è stata rimossa solo la scorsa settimana – “fuori tempo massimo”, secondo i promotori della petizione, che contestano il silenzio sulle “atrocità che Israele continua a commettere contro la popolazione palestinese”.

La petizione, priva di firme riconducibili a organizzazioni locali o sigle ufficiali, pare sia nata in ambienti della sinistra più radicale. Il documento ha avuto un impatto mediatico importante, scatenando una reazione bipartisan che ha visto coinvolti nomi di primo piano della politica locale e nazionale.

I primi a intervenire sono stati gli esponenti di Fratelli d’Italia. L’eurodeputato Alessandro Ciriani ha posto una domanda che riecheggia anche nei corridoi di Palazzo:

“Fino a prova contraria, nessun autore, editore o ospite di Pordenonelegge è mai stato escluso per le sue idee. La vera domanda è: chi sono oggi coloro che invocano la ‘testa’ di Agrusti? Con quale legittimità culturale e morale parlano?”

Anche il sindaco Alessandro Basso ha condannato l’iniziativa, leggendovi il rischio di un’“ondata pericolosa di antisemitismo”:

“Chi ora giudica Agrusti e vorrebbe estrometterlo dovrebbe piuttosto prendere esempio dai valori che il festival promuove: rispetto, confronto e pluralismo”.

Il deputato Emanuele Loperfido ha lanciato invece un appello trasversale:

“Chi propone epurazioni ideologiche dimostra solo di temere il pluralismo. Speriamo che anche a sinistra si levi una voce netta contro questa deriva”.

E quella voce, dal Partito Democratico, non si è fatta attendere. Sia il segretario provinciale Fausto Tomasello che quello cittadino Alessandro Genovesi hanno preso una posizione chiara, difendendo il ruolo di Agrusti ma anche invitando a non ridurre la tragedia di Gaza a un motivo di scontro personale. Tomasello sottolinea:

“Il dramma di Gaza va affrontato sul piano politico e non personale. Pordenonelegge deve restare un luogo aperto e plurale, che dia spazio al confronto, anche su temi così difficili”.

Genovesi ribadisce lo spirito del festival: “Non possiamo condividere campagne personali che vanno contro i valori fondativi della nostra Festa del Libro. Il PD di Pordenone non aderisce né sosterrà alcuna iniziativa contro una persona”.




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »