Piemonte

Overbooking e libera professione, Città della Salute condannata per condotta antisindacale


Il Tribunale del Lavoro di Torino condanna Città della Salute per condotta antisindacale sulla libera professione allargata e sulla prenotazione delle visite in overbooking. “Una vittoria netta e inequivocabile che ristabilisce il valore della trasparenza, della legalità e del rispetto dei diritti sindacali” commenta il sindacato medico Cimo, che si era rivolto alla magistratura contro alcuni provvedimenti presi negli ultimi mesi dal commissario Thomas Schael.

La sentenza, firmata dalla giudice Silvana Cirvilleri, dispone per quanto riguarda l’overbooking, il ripristino immediato delle regole ordinarie di prenotazione. Per la libera professione allargata, viene contestata al commissario la sospensione dell’attività senza previa informazione alle organizzazioni sindacali e senza attivazione della contrattazione.

Vengono considerati antisindacali anche l’omessa predisposizione del piano annuale della pronta disponibilità, il mancato invio di documenti come i piani di lavoro, le ferie residue, i volumi di attività, le prestazioni non catalogate e i fondi legati alle prestazioni aggiuntive. Il tribunale ha condannato Città della Salute anche al pagamento delle spese legali per 6.600 euro.


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