Israele, ex alti funzionari Idf e intelligence chiedono fine guerra a Gaza
Cresce ancora la pressione interna a Israele per la fine dell’offensiva su Gaza, con una doppia mobilitazione dai vertici contro la linea del governo di Benjamin Netanyahu.
Quasi 20 ex alti funzionari della sicurezza israeliana hanno diffuso un video dove chiedono lo stop al conflitto nella Striscia, sostenendo che Israele abbia accumulato più «perdite che vittorie» e che gli scontri si protraggano in una logica ancorata a dinamiche più politiche che militari.
In parallelo un blocco di 600 funzionari, incluse figure di vertice di Mossad e Shin Bet, ha scritto una lettera con gli stessi toni e la stessa richiesta al presidente Usa Donald Trump. Hamas, si legge nella missiva, «non rappresenta più una minaccia strategica per Israele»: la Casa Bianca dovrebbe «guidare» Netanyahu e persuaderlo allo stop definitivo dell’assalto militare costato stime di circa 65mila vittim e una crisi umanitaria sempre più avviluppata in sé stessa.
Il video dei 20 contro la prosecuzione della guerra
Il primo appello, quello video, riunisce un totale di 19 fra capi di stato maggiore delle Idf in pensione, capi dell’intelligence, direttori dello Shin Bet e del Mossad e commissari di polizia. Fra gli altri nomi compaiono il capo di stato maggiore delle Idf e primo ministro Ehud Barak, gli ex capi di stato maggiore Moshe Ya’alon e Dan Halutz, e l’ex direttore dello Shin Bet Yoram Cohen.
«Ognuna di queste persone ha partecipato alle riunioni di gabinetto, ha operato nei circoli più ristretti, ha preso parte a tutti i processi decisionali più delicati e delicati» si spiega nel video, sottolineando che «i più du mille anni di esperienza in sicurezza nazionale e diplomazia» accumulati dalle figure coinvolte nell’appello.
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