I crolli a Cima Falkner, Ferrari (Sat): fondamentale rispettare i divieti sui sentieri – Cronaca
TRENTO – Appello del presidente della Sat, Cristian Ferrari, a rispettare i divieti sui sentieri interdetti dopo i crolli a Cima Falkner, sul Brenta: chi trsgredisce mette in pericolo la propria incolumità e anche quella di chi potrebbe essere chiamato a intervenire per i soccorsi.
«Si raccomanda – dice Ferrari – di rispettare il divieto di percorrenza dei sentieri come da recenti ordinanze (sentiero 305, e sentieri 331 nel tratto compreso tra il bivio con il 316 ed il 305).
Sono stati segnalati nella giornata di sabato 2 agosto alcuni alpinisti che hanno percorso comunque il sentiero Benini.
In condizioni di instabilità meteorologica e morfologica come in questi giorni, assumere comportamenti poco prudenti e vietati può esporre ad un elevato rischio anche i soccorritori».
Ieri, domenica, come informa un comunicato della Sat corredato di foto, si è svolto un nuovo sopralluogo a cura dei geologi della Provincia e della Sat, per la verifica del secondo crollo su Cima Falkner avvenuto nella serata di venerdì, a dopo quello del 27 luglio.
La visita ha dato la possibilità di documentare in modo sommario il volume di roccia interessato dal crollo e determinare se il materiale crollato a valle ha raggiunto i sentieri vicini alla zona.
Nei prossimi giorni verranno effettuati altri monitoraggi più di dettaglio, al fine di evidenziare i volumi crollati, ma soprattutto i possibili dinamismi delle porzioni di vetta non crollate.
Come dai modelli sviluppati dal Servizio geologico della Provincia, il crollo verso Vallesinella non ha raggiunto il sentiero O316 che collega i rifugi Sat Graffer e Tuckett.
Nella porzione retrostante, il crollo non pare aver interessato ulteriormente con materiali, il sentiero O305 (via ferrata Delle Bocchette “Alfredo e Rodolfo Benini”) che rimane però ancora attualmente chiuso.
Anche in provincia di Belluno il Club alpino ha segnalato nei giorni scorsi troppi escursionisti incuranti dei divieti si avventurano lungo sentieri e vie ferrate interdette per il rischio di nuovi crolli.
In Cadore, un caso emblematico: la via ferrata Berti chiusa ora anche con una barriera metallica per impedire l’accesso a chi ignora i numerosi cartelli di divieto legati alle ricorrenti frane dalla Croda Marcora, sopra San Vito. Insomma, i cartelli non bastano, tocca impedire fisicamente il passaggio.
Proprio qui, appena tre giorni fa, un escursionista inglese ha dovuto essere recuperato da un elicottero, perché bloccato dalla caduta di sassi dall’alto: ha trovato un punto riparato e ha chiamato i soccorritori che sono intervenuti per portarlo in salvo, mediante l’elicottero.
Pochi giorni prima, c’era stato il recupero di due ragazzi belgi in difficoltà, ma anche la segnalazione di vari passaggi successivi di persone sul tracciato vietato. Z. S.