Educazione alimentare nelle scuole, diventerà obbligatoria. Nelle mense scolastiche cibi sani e bilanciati per legge. Ecco il DDL

La proposta di legge n. 2378 è stata assegnata alla XII Commissione Affari Sociali della Camera. Il testo punta a introdurre nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado un insegnamento dedicato all’educazione alimentare. Non una materia isolata, ma un approccio trasversale, con il coinvolgimento di psicologi e con attività che affianchino la teoria all’esperienza.
L’iniziativa prevede un monte ore annuo pari a 33 ore, da svolgere nell’ambito dell’orario scolastico. Non solo lezioni frontali: il programma comprende laboratori, escursioni didattiche e l’uso di strumenti digitali per esplorare la relazione tra abitudini alimentari e salute, anche attraverso l’analisi degli zuccheri nascosti nei cibi.
Obiettivi e contenuti
L’obiettivo è duplice: da un lato accrescere la consapevolezza riguardo alle implicazioni delle scelte alimentari, dall’altro costruire fin da piccoli un atteggiamento critico verso l’eccesso di zuccheri e i prodotti ultra-processati. I programmi dovranno comprendere:
- la conoscenza delle campagne internazionali contro la fame e per la promozione di un’alimentazione equilibrata;
- la prevenzione delle patologie correlate a una dieta disordinata;
- l’importanza della dieta mediterranea;
- il rischio legato al consumo abituale di zuccheri, in particolare in età evolutiva.
Il ruolo delle mense scolastiche
Parallelamente all’introduzione della disciplina, il disegno di legge interviene anche sulla ristorazione scolastica. Le mense dovranno attenersi alle linee guida nazionali per garantire pasti sani e bilanciati. Un punto preciso del testo vieta l’utilizzo di prodotti “super-zuccherati”, definiti tali se il contenuto di saccarosio supera il 10% del peso complessivo dell’alimento.
Nel caso vengano utilizzati dolcificanti diversi dal saccarosio, sarà obbligatorio indicarne quantità e potere dolcificante, sempre in rapporto al saccarosio. Questa regola, però, non varrà per le esercitazioni pratiche all’interno degli istituti alberghieri.
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