Niente più Nutella indiana contraffatta: Ferrero vince la causa
Ferrero ha vinto la causa contro un’azienda indiana che ha prodotto la Nutella “taroccata” almeno dal 2021.

Pochissimi giorni fa Ferrero ha vinto una causa in India contro un’azienda colpevole di produrre Nutella contraffatta: è la fine di un percorso giudiziario iniziato nel 2021 con la scoperta dei barattoli “tarocchi” della crema alle nocciole più famosa del mondo, e che ha portato il colosso dolciario di Alba ad ottenere un risarcimento trascurabile, nemmeno 30 mila euro, ma crea un precedente e mette al sicuro il mercato indiano dichiarando quello della Nutella un “marchio riconosciuto”.
La Nutella indiana contraffatta
A produrre la crema spalmabile incriminata è la M.B. Enterprises, azienda dolciaria indiana, a cui il tribunale di Delhi ha vietato di continuare la produzione, oltre a imporre il risarcimento nei confronti di Ferrero. Per giungere a questo verdetto, i giudici hanno considerato che il Gruppo Ferrero utilizza ininterrottamente il marchio dal 1946, e lo ha regolarmente registrato nel 1975, e nel 2014 la Nutella ha celebrato 50 anni di presenza sul mercato indiano.
“In virtù del suo utilizzo per lungo termine, vasto marketing e immagine riconoscibile, “Nutella” è diventato sinonimo di crema spalmabile al cacao e nocciola” ha dichiarato la corte, aggiungendo che si tratta anche di un brand riconosciuto dall’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale e dalla Trademark Association.
Anche gli investimenti in marketing e i fatturati sul mercato indiano sono stati fondamentali per convincere le autorità: cifre che nel 2021, 2022 e 2023 si aggirano rispettivamente intorno ai 23, 14 e 10 milioni di euro e che “non lasciano dubbi che il querelante sia riconosciuto nei mercati in tutto il globo e non sia un operatore dell’ultim’ora. I loro marchi registrati Nutella e le sue varianti sono riconosciuti in tutto il mondo, India inclusa”, è stata la conclusione del giudice Saurabh Banerjee.
La M.B. Enterprises, così come i suoi partner e proprietari, è quindi diffidata dal produrre, confezionare, commercializzare e distribuire la sua finta Nutella, così come qualsiasi altro prodotto similare a quello del colosso di Alba. Per la corte, la presenza sul mercato della Nutella made in India avrebbe potuto “causare confusione nei consumatori, portare a fraintendimenti e ledere la buona fede e la reputazione di Ferrero”.
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