doppietta McLaren con Norris e Piastri, Leclerc quarto
Niente vittoria per la Ferrari in Ungheria. Charles Leclerc, davanti per due terzi di gara, crolla nel finale per un problema al telaio passando dal primo posto a fuori dal podio (4°). Il successo è andato a Lando Norris davanti a Oscar Piastri (2°), con il pilota di Bristol in grado di vincere con la sosta singola (contro le due del rivale) e di riaprire il duello per il Mondiale Piloti (284 l’australiano, 275 il britannico). Terzo George Russell, quinto Fernando Alonso sulla Aston Martin. A completare la zona punti ci sono stati un eccellente Gabriel Bortoleto (6°), poi Lance Stroll (7°), Liam Lawson (8°), un Max Verstappen opaco (9°), frenato da un assetto mai a punto, e Andrea Kimi Antonelli, 10° e di nuovo a punti dopo un periodo difficile seguito al primo podio della carriera in Canada. Solo 12° Lewis Hamilton in un weekend difficilissimo, con un contatto contro Verstappen che sarà investigato a fine gara.
La gara
Immaginare una vittoria Ferrari era già un’impresa, ma il vero asso nella manica della McLaren è stata la capacità di allungare gli stint con un’efficienza sorprendente nella gestione degli pneumatici. Lando Norris ha capitalizzato al meglio questa dote con una gara solida e strategicamente impeccabile: tra furbizia ai box e messaggi radio studiati (“le gomme sono finite” detto quando in realtà non lo erano), si è ripreso quello che gli era sfuggito proprio qui un anno fa. Stavolta, Piastri non è riuscito a fermarlo e il duello interno in casa McLaren per il titolo resta apertissimo. Il team di Woking si porta a casa la 200° vittoria in Formula 1 in una domenica in cui la Ferrari si è vista in due versioni opposte: combattiva all’inizio, disastrosa nel finale. Leclerc, che sperava nel primo trionfo stagionale, ha chiuso fuori dal podio dopo un’ottima prima parte su medie e dure, affondata da un crollo totale con l’ultimo set di gomme bianche a causa del telaio.
Dall’entusiasmo iniziale alla frustrazione più amara, in un GP che sembrava promettente e si è trasformato in un incubo. Una doccia fredda per i tifosi e per il team di Frédéric Vasseur che festeggiava il suo rinnovo da team principal ma va a casa nel peggior modo possibile con la delusione dei suoi piloti. La statistica resta impietosa: su 16 pole nelle ultime 16 partenze al palo, Leclerc ha vinto solo una volta, a Montecarlo l’anno scorso. Il monegasco aveva interrotto il digiuno di pole Ferrari (l’ultima era in Messico 2024 con Sainz), ma il digiuno di vittorie resta: da quel GP non è più arrivato nulla. Norris, invece, ha sfruttato al massimo la strategia a singola sosta — opzione meno raccomandata da Pirelli — che gli ha permesso di tenere a bada Piastri nel finale, grazie a uno stint quasi perfetto con il quale ha perso solo qualche decimo per un bloccaggio.
In contemporanea, Leclerc si è trovato a sprofondare con una macchina inspiegabilmente lenta, dopo aver scelto (come Piastri) le due soste. E qui è esploso il malumore. Furioso per non aver seguito la stessa strategia di Norris, ha visto svanire anche la possibilità di salire sul podio. Fino al giro 40 era in controllo, poi dopo il problema Piastri lo ha sverniciato in curva 1 a meno di 20 giri dal traguardo, come ha fatto anche un arrembante Russell, che lo ha passato al termine di un duello tiratissimo costato a Charles anche 5 secondi di penalità (senza però perdere la posizione su Alonso, 5°).
Il copione, in fondo, è sembrato una replica del 2022: stessa pista, stesso crollo nel finale, stessa rabbia. Budapest resta una tappa indigesta per Leclerc che lo aveva detto già il giovedì. Ma ciò che ha fatto davvero rumore è stata la sua sfuriata via radio, esplosa subito dopo il sorpasso di Piastri: “Dovete ascoltarmi — ha detto — abbiamo perso passo, la macchina è inguidabile ed è un miracolo se arriviamo sul podio”. Parole pesanti, rese ancora più amare dal fatto che nel finale girava più lentamente di Hulkenberg, doppiato e penalizzato a inizio gara. Poi a fine gara ha sfogato ancora la rabbia: “Cosa salvo della prima parte di stagione? Per adesso niente, sono veramente deluso. Se c’era una possibilità dovevamo prendercela, non è arrivata. Sono contento di come il team ha lavorato per portare gli aggiornamenti (la sospensione posteriore a Spa, ndr), ma occasioni del genere non possiamo perderle”. Degli altri benissimo Bortoleto e Lawson, in ripresa dopo la prima parte di stagione difficile che ha fatto seguito allo swap Red Bull. Giornata complicata per Hamilton, coinvolto in un contatto con Verstappen che sarà analizzato dai commissari. Ha chiuso 14° Carlos Sainz, l’ex Ferrari, ancora in cerca di riscatto su una Williams lontana dai riflettori.
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