Piemonte

La Taurinense in Libano al comando della missione Onu per lavorare al processo di pace

Gli uomini e le donne della brigata Taurinense in missione nel Libano del Sud per attuare il mandato Onu e quindi dare stabilità al territorio. La brigata piemontese ha preso il comando dalla brigata Pozzuolo del Friuli dell’operazione denominata “Leonte” e ora è alla guida del settore Ovest di Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) la missione che le Nazioni unite conducono nella zona meridionale del Paese.

L’Italia, nello specifico, è alla guida dallo scorso giugno di questa missione, in un territorio in cui, come è emerso dal bilancio degli ultimi mesi del generale della brigata Pozzuolo del Friuli, si opera in presenza di una situazione complessa e «un contesto particolarmente instabile, in cui si registrano continue violazioni del cessate il fuoco, aggravato inoltre dal conflitto tra Israele e Iran».

E proprio attuare il mandato Onu, e quindi continuare sulla scia di contribuire al processo di pace, sarà il compito della brigata Taurinense, per la quarta volta in Libano, maturando quindi un’esperienza consolidata. Nello specifico i caschi blu piemontesi, che durante la missione sono impegnati a pattugliare 24 ore su 24 l’area, avranno diversi incarichi, come monitorare la cessazione delle ostilità in corso e le eventuali violazioni della risoluzione Onu, assistere le istituzioni locali nel loro governo fino a sostenere la popolazione civile.

«Siete l’esempio tangibile dell’impegno dell’Italia nel mondo», sono state le parole del generale di corpo d’armata, Giovanni Maria Iannucci, comandante Operativo di Vertice Interforze (Covi) che sabato era presente alla cerimonia per il passaggio di consegne che si è svolta alla base “Millevoi” di Shama. È stato celebrato il testimone ceduto tra il generale di Brigata Nicola Mandolesi e il nuovo comandante, il generale David Colussi che, come responsabile del settore Ovest, con sede a Shama, guiderà un contingente multinazionale composto da oltre 3.600 caschi blu, tra questo ci sono già oltre mille soldati italiani, che insieme hanno il compito di sostenere la sicurezza e la stabilità nel sud del Paese. «Il vostro impegno quotidiano, lontano dai riflettori e dalle vostre famiglie – ha aggiunto il generale Giovanni Maria Iannucci -, è fondamentale per costruire sicurezza, fiducia e stabilità in un’area cruciale e delicata come il Libano».

La cerimonia è stata presieduta dal capo della missione e comandante delle forze di Unifil, il generale di Divisione Diodato Abagnara. Presente all’evento anche l’ambasciatore d’Italia a Beirut, Fabrizio Marcelli e numerose autorità civili e militari libanesi.

«Il passaggio di responsabilità alla guida del Sector West di Unifil in Libano rappresenta la continuità dell’impegno dell’Italia per la stabilità e la sicurezza in una delle aree più sensibili del Medio Oriente», le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto. Ringrazia i militari della Brigata Pozzuolo del Friuli e «formulo i migliori auguri ai colleghi della Brigata Taurinense, certo che anche in questa nuova fase sapranno onorare l’Italia e rafforzare il dialogo e la cooperazione internazionale».


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