Marche

Pestaggio brutale di un turista per futili motivi a Porto Sant’Elpidio. I due in carcere. «L’intenzione era quella di uccidere»


PORTO SANT’ELPIDIO Fermo convalidato e carcere per i due uomini accusati di tentato omicidio, dopo aver pestato a sangue, fino a ridurlo in fin di vita, un turista di 62 anni. È l’esito dell’udienza che si è svolta ieri mattina davanti alla gip Maria Leopardi. 

L’ordinanza

I due indagati, Marco Fantuzzi di 49 anni e Marco Marozzini, di 48, entrambi senza fissa dimora e difesi dall’avvocato Matteo Restuccia, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. La giudice, al termine del dibattimento, ha condiviso la tesi della procura sul tentato omicidio. Secondo la gip, non ci sono solo gravi indizi di colpevolezza, ma è evidente che i due avessero intenzione di uccidere l’uomo. E questo per una serie di motivi. Tra tutti, il fatto che abbiano continuato a prenderlo a calci, molti anche in testa, nonostante il 62enne fosse ormai a terra, tramortito, in una pozza di sangue. E poi perché si sarebbero fermati solo quando una residenti ha detto loro: “Basta, così lo ammazzate, chiamo la polizia”. I due, infine, sono considerati pericolosi e incapaci di contenere la rabbia. Quindi, visti anche i numerosi procedimenti a loro carico per diversi reati e i fogli di via che gravano sul loro conto, in diverse città delle Marche, ma anche da fuori regione, è stato disposto il carcere.

Le indagini

Sono state indagini lampo quelle condotte dalla Squadra mobile diretta dal dirigente Gabriele Di Giuseppe.

Gli inquirenti, grazie alla fondamentale collaborazione dei cittadini, sono riusciti a individuare subito i due indagati. Sono bastate un paio d’ore per assicurarli alla giustizia. Tutto è iniziato mercoledì sera, verso le 22. Secondo quanto è stato ricostruito finora, i due erano nel solito parchetto dove stazionavano spesso, nel quartiere Borgonuovo. Quando il 62enne, originario di Parma e in città per passare l’estate, è passato è nata una discussione per futili motivi, che ben presto si è trasformata in orrore.

I due, secondo l’accusa, l’avrebbero seguito fino in via Pascoli e poi avrebbero iniziato a colpirlo con una violenza inaudita, brutale. All’ultima fase della brutale aggressione hanno assistito almeno tre testimoni.

I testimoni

La donna che abita in zona e che quando ha sentito urlare si è precipitata sul posto e che ha detto agli aggressori di fermarsi. E una coppia che stava passando da quelle parti. Proprio loro hanno indirizzato fin da subito gli agenti della Mobile. A quel punto gli inquirenti si sono messi sulle tracce dei due, che nel frattempo si erano allontanati come nulla fosse e stavano cercando in qualche modo di nascondersi. Li hanno rintracciati nel giro di poco. E il quadro indiziario prodotto dall’indagine della polizia è stato determinante per la decisione della giudice. Sono stati sequestrati anche gli indumenti e le scarpe dei due per una comparazione ematica. Intanto le condizioni del turista restano stazionarie, è sempre in coma farmacologico e la prognosi resta riservata.




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