Emilia Romagna

protocollo di intesa tra Regione e sindacati


“La violenza di genere nei luoghi di lavoro è una realtà preoccupante che colpisce anche la provincia di Rimini. Le giovani donne sotto i 35 anni risultano le più esposte, soprattutto nei settori del terziario, turismo e servizi. I numeri della provincia di rimini sono sostanzialmente in linea con quelli nazionali e regionali elaborati da Istat (anno 2024), con circa il 13% delle donne tra i 15 e i 70 anni che dichiara di avere subito una forma di violenza sul posto di lavoro. i casi variano da sguardi offensivi a contatti fisici non consensuali, molestie verbali o proposte indecenti, stalking ma anche vera e propria discriminazione di genere nelle carriere”. Lo segnala in una nota Emma Petitti che sottolinea che “terziario, servizi, turismo mondi più esposti, ma in provincia di Rimini c’è una rete di servizi attivi e capillari”, ricorda la consigliera regionale e vice presidente del Pd Emilia Romagna.

Presidi territoriali: consultori e centri antiviolenza

Nel Riminese operano cinque consultori pubblici gestiti da Ausl Romagna, con équipe multidisciplinari composte da ginecologi, ostetriche, psicologi e assistenti sociali. Accanto a loro, tre centri antiviolenza fanno parte della rete regionale: “Rompi il Silenzio APS” a Rimini; “Centro CHIAMA chiAMA” a Cattolica; “Centro Marielle” a Santarcangelo di Romagna. Queste strutture offrono accoglienza, supporto psicologico, consulenza legale e ospitalità protetta per donne vittime di violenza.

“Tra il 2019 e il 2023 – viene sottolineato – in Emilia-Romagna le prestazioni psicologiche erogate nei consultori familiari sono aumentate del 67,5%, superando 52.000 interventi nel 2023. A richiederli, in particolare, donne tra i 25 e i 45 anni, che trovano in questi spazi un punto di ascolto sicuro e professionale”.

Questo il contesto da cui è maturata la firma, ieri, di un Protocollo d’intesa tra Regione Emilia-Romagna, Cgil, Cisl e Uil per l’apertura di sportelli gratuiti di ascolto e supporto psicologico nei consultori familiari. Il progetto prevede anche formazione specifica per operatori sanitari e sindacalisti; campagne di sensibilizzazione rivolte a imprese e lavoratori; monitoraggio dei casi e raccolta dati per azioni mirate.

“La violenza di genere sul lavoro – ricorda Emma Petitti – è una ferita sociale che va affrontata con strumenti accessibili, stabili e concreti. Questo protocollo rafforza il ruolo dei consultori e dei centri antiviolenza come presidi territoriali di giustizia. La fragilità di alcune condizioni lavorative femminili a Rimini rende fondamentale investire nei servizi e vigilare con costanza.”.


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