Accordo tra Asl Tse e Fondazione Arezzo Comunità per diffondere l’uso dei dae e la cultura del primo soccorso
Diffondere la cultura del primo soccorso, formare cittadini all’utilizzo del defibrillatore e promuovere le manovre salvavita: sono questi i cardini dell’accordo siglato tra Asl Toscana sud est e Fondazione Arezzo Comunità, che dà nuova forza al progetto “Arezzo Cuore”.
L’iniziativa, di durata triennale e rinnovabile, punta a creare una rete territoriale diffusa, coinvolgendo scuole, associazioni, realtà del Terzo Settore e operatori economici. L’obiettivo è chiaro: rendere il territorio più sicuro, aumentando la consapevolezza e la capacità di intervento in caso di arresto cardiaco.
Con il supporto dei professionisti della Asl Tse, la Fondazione Arezzo Comunità coordinerà le attività informative e formative, con in programma corsi, eventi e campagne di sensibilizzazione rivolti anche al mondo scolastico e produttivo. Parallelamente, sarà promossa la raccolta fondi per l’acquisto di materiale didattico e nuovi defibrillatori, che verranno inseriti in un sistema informatico condiviso per facilitarne il rapido utilizzo in caso di emergenza. Fondamentale il ruolo degli operatori della Centrale Operativa di Emergenza Sanitaria di Arezzo, che metteranno a disposizione strumenti e materiali per simulazioni realistiche su prime manovre di soccorso e l’utilizzo dei DAE, e garantiranno la formazione dei cittadini, con un focus sul personale non sanitario.
“Intervenire tempestivamente nei primi minuti di un arresto cardiaco può fare la differenza tra la vita e la morte – dichiara Marco Torre, Direttore Generale della Asl Toscana sud est –. La nostra missione non è solo curare, ma anche prevenire e formare. Con questo accordo vogliamo contribuire a costruire una comunità più consapevole, in cui ogni cittadino si senta parte attiva nel garantire la sicurezza collettiva. Investire in formazione, strumenti e cultura del primo soccorso significa rendere il territorio più forte e coeso di fronte alle emergenze”.
“Grazie a questo accordo sarà possibile rafforzare ancora di più la presenza sul territorio di strumenti salvavita e diffondere una cultura dell’intervento tempestivo – sottolinea Simone Nocentini, responsabile del Progetto Cuore e direttore dell’Area Dipartimentale Emergenza Territoriale del 118 della Asl Tse –. La vera sfida è rendere ogni cittadino consapevole del proprio ruolo attivo di primo soccorritore, perché in caso di arresto cardiaco ogni secondo conta. Con Arezzo Cuore abbiamo già costruito basi solide, ora possiamo fare un ulteriore salto di qualità”.
“Arezzo è considerata una delle città più cardioprotette d’Italia, non solo per la presenza dei defibrillatori ma anche per la capillare formazione dei cittadini – afferma Lucia Tanti, presidente della Fondazione Arezzo Comunità -. Questo è un primato che ci gratifica, ma non ci basta. Con questo accordo la Fondazione si mette a disposizione per potenziare la partecipazione di imprese cittadine all’acquisto dei defibrillatori e alla diffusione di buone pratiche di primo soccorso. Anche in questa occasione la Arezzo Comunità si mostra come efficace strumento di progetti di azione civica”.
I numeri del progetto
Nato nel 2010, il progetto Arezzo Cuore ha già dato risultati significativi: oggi sono oltre 1.300 i defibrillatori installati in strutture pubbliche e private dell’Aretino. In quindici anni di attività, il progetto ha formato 433 istruttori, organizzato 2.718 corsi e abilitato 48.047 persone alle tecniche salvavita. Arezzo Cuore si conferma un esempio concreto di collaborazione tra istituzioni sanitarie e comunità, con un obiettivo condiviso: formare quante più persone possibile alla conoscenza di manovre salvavita a chi è colpito da arresto cardiaco, nel tempo che intercorre tra la chiamata al 112 e l’arrivo del mezzo sanitario.
Source link