Economia

International Beer Day: la birra rimane centrale nelle abitudini di consumo degli italiani


Nonostante l’instabilità geopolitica ed economica, la birra continua a occupare un ruolo centrale nei consumi degli italiani. La conferma arriva dai dati, come dimostra il bilancio aggiornato sull’andamento del mercato brassicolo in Italia presentato da Carlsberg Italia in occasione della Giornata Internazionale della Birra (1 agosto). Secondo il report BarthHaas 2024/25, l’Italia si conferma il decimo produttore di birra in Europa con oltre 17 milioni di ettolitri prodotti nel 2024. Sul fronte del consumo, il report annuale di Assobirra registra un consumo pro-capite di 36,4 litri, in leggera flessione rispetto all’anno precedente. Tuttavia, a compensare questa lieve contrazione è il boom delle birre analcoliche, con un aumento del +13,4% nell’ultimo anno. Complessivamente, il consumo di birra in Italia nel 2024 ha raggiunto 21,5 milioni di ettolitri, in crescita dell’8,45% rispetto ai 19,8 milioni del 2017, come evidenziato dall’European Beer Trends 2024 pubblicato da Brewers of Europe.

Trend di mercato: crescono i segmenti premium e analcoliche

Al contesto economico segnato da cautela e incertezza, gli italiani rispondono dimostrandosi più selettivi ma senza rinunciare alla birra, simbolo di convivialità. Se da un lato i consumi fuori casa registrano un lieve calo, la Gdo segna una ripresa con un +0,7% a maggio, secondo i dati Circana. Il desiderio di qualità e sperimentazione guida la crescita del segmento premium. Carlsberg Italia evidenzia, ad esempio, il successo della 9 Luppoli Ipa del Birrificio Angelo Poretti, che ha segnato un aumento del 50% delle vendite, superando di gran lunga la crescita media del segmento (+1%).

In parallelo, la sensibilità verso il benessere spinge la domanda di birre analcoliche, particolarmente tra i giovani. “Anche in Carlsberg Italia la nostra birra analcolica, la 4 Luppoli Zero del Birrificio Angelo Poretti, sta ottenendo ottimi risultati, con una crescita del 60%, molto più del mercato (15,1%) – afferma Olivier Dubost, Managing Director di Carlsberg Italia – Questa birra si inserisce in un contesto di consumo in forte diffusione, con un trend che definiamo ‘Zebra Striping’, che consiste nell’alternare in modo consapevole birre alcoliche e analcoliche durante la stessa occasione sociale. Questo approccio consente di vivere a pieno la socialità senza rinunciare al piacere di una buona birra, nel rispetto del consumo responsabile e moderato che caratterizza, tra l’altro, le abitudini di consumo degli italiani”.

La sostenibilità come fattore chiave di scelta

A contribuire alla reputazione delle aziende produttrici di birra c’è anche l’impegno verso la sostenibilità ambientale, tema particolarmente sentito dalle nuove generazioni e driver di scelta sempre più diffuso. Nel suo 14° Esg Report, Carlsberg Italia ha presentato i risultati raggiunti nell’ambito della strategia Together Towards Zero & Beyond, che si fonda su sei pilastri di sostenibilità. “Nel 2024 siamo riusciti a risparmiare, ad esempio, oltre 52 tonnellate di carta grazie all’ottimizzazione dei pack e degli imballaggi. Inoltre, il nostro sistema di spillatura innovativo DraughtMaster ci consente di essere all’avanguardia: nel 2024 abbiamo introdotto fusti in plastica riciclata al 50% e lanciato EXTRA10, con fusti da 10 litri, adatto a locali di dimensioni ridotte, per non rinunciare a una birra dalla qualità eccellente”, sottolinea Olivier Dubost.

A fronte di un contesto globale in continua evoluzione, la birra si conferma dunque bevanda molto apprezzata dagli italiani. A trainare il mercato non solo l’attenzione alla qualità, ma anche la crescente preferenza per le opzioni analcoliche e l’impegno delle aziende verso la sostenibilità e l’innovazione.


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