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A Londra un autista di tuk-tuk ha rubato del vino per quasi 30 mila euro

Iuliu Kubola ha 61 anni e fa l’autista di tuk-tuk a Londra, ma nell’ultimo mese ha deciso di improvvisarsi Arsenio Lupin. Il suo obiettivo? Bottiglie di vino.

A Londra un autista di tuk-tuk ha rubato del vino per quasi 30 mila euro

La prima domanda arriva quasi scontata: ma che cos’è un tuk-tuk? Trattasi del tanto popolare quanto pittoresco veicolo a tre ruote che spesso e volentieri costituisce una frazione importanti dei taxi nel sud-est asiatico, ma non solo. Seconda domanda: come ha fatto un autista londinese a rubare quasi 30 mila euro di vino?

Il nostro Arsenio Lupin si chiama Iuliu Kubola, ha 61 anni, e si è già dichiarato colpevole di tre capi d’imputazione per furto con scasso. Il caveau scelto è la cantina di un ristorante, come spesso capita in furti di questo genere. La soffiata, in maniera ancora più tipica, è arivata dalle riprese di alcune telecamere di sorveglianza.

Il piano del furto

bottiglia vino

Semplice ed efficace. Kubola, ha spiegato la polizia di Londra, si sarebbe introdotto in un ristorante di Threadneedle Street, vicino alla Banca d’Inghilterra, lo scorso 6 di maggio, mettendo mano a un bottino di 73 bottiglie e infilando il tutto in un bidone della spazzatura. Bidone che poi, l’avrete intuito, è stato caricato sulla Batmobile di turno – il tuk-tuk, per l’appunto – pronta a sfrecciare tra le strade della City. Ma non è tutto. 

Piatto ricco mi ci ficco, ha pensato il nostro. E tant’è: un mesetto circa più tardi Kubola torna nello stesso ristorante e, seguendo lo stesso modus operandi (squadra che vince non si cambia, no?) ha portato via altre tre bottiglie. Bottino più magro, ma comunque prezioso: 680 sterline di valore. Qualche giorno più tardi si presenta una terza volta, e se ne va senza prendere nulla. Ladro gentiluomo.

Il 22 giugno, verso mezzanotte e mezza, Kubola viene riconoscibuto da un agente della polizia e arresbtato. Galeotte furono le telecamere di sorveglianza, per l’appunto: i video dei furti – il primo e il secondo: il terzo tentativo può essere definito una gita nostalgica, che si torna sempre dove si è stati bene – erano pure finiti su Facebook, e il Lupin d’Oltremanica non aveva pensato a nascondersi il volto.


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