Marche

«Perchè non è stata sequestrata?»


PESARO Corsi e ricorsi: c’è un’interrogazione pronta al Senato su Villa Matvienko, nel cuore del parco del San Bartolo, che già nell’inverno di 3 anni fa, ai tempi dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, finì al centro di un intrigo internazionale. A cavallo di febbraio e marzo del 2022 numerose proprietà di oligarchi russi all’estero andarono a ingrossare una black list che portò ad altrettanti sequestri immobiliari nell’ambito delle sanzioni per il conflitto. Come si dice in gergo venne attenzionata anche Villa M (che messa così offre il gancio all’M di Scurati tra libri e fiction) che fa riferimento alla potentissima (e alla di lei famiglia) Valentina Matvienko, nota come la “zarina”, già sindaca di San Pietroburgo, terza carica della Federazione Russa, sotto sanzioni Ue e, soprattutto, grande amica del presidente Putin. 

Fibrillazione

Furono giorni di fibrillazione con voci che si rincorrevano sull’imminente apposizione di sigilli al buen retiro pesarese dei Matvienko, mentre il sito della fondazione Aleksej Navalny soffiava sul fuoco. Ma la dimora non venne sequestrata, anche perchè non risulta intestata alla 75enne oligarca bensì ad altre società che fanno riferimento al figlio Sergey che vive più all’estero che in Russia. A distanza di anni, e con una guerra che ancora continua, se ne ritorna a parlare perchè il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto ha annunciato via social che presenterà un’interrogazione parlamentare.

Lo sfogo

«Intollerabile – scrive su X – Presenterò in giornata un’interrogazione ai Ministri dell’Interno e degli Esteri perché spieghino come sia possibile che una delle massime autorità politiche russe possa godere di una sorta di zona franca, una specie di extraterritorialità, in Italia». Le dichiarazioni di Scalfarotto, che è responsabile degli Esteri per Italia Viva, erano a commento di un altro post, pubblicato sul medesimo social, in cui si denuncia che «Valentina Matvienko, terza carica della Federazione Russa, colei che ha firmato il decreto per l’invasione dell’Ucraina» possiede una villa a Pesaro «mai sequestrata e tuttora utilizzata», e protetta da un cartello che intima il reato di «violazione di domicilio».

Da dove si parte

Villa Matvienko, che per i pesaresi è ancora Villa Rudas, dal nome del manager di Luciano Pavarotti che l’aveva acquistata a distanza ravvicinata da quella del tenorissimo, Villa Giulia, è stata comprata nel 2008. Inizialmente i russi si erano fatti vedere in città, suscitando curiosità e aspettative (come quando sponsorizzarono i fuochi della Festa del Porto) ma dopo che il Comune (giunta Ceriscioli) bloccò i lavori per la realizzazione di un eliporto e di una strada di accesso al mare nel cuore di un’area regionale protetta, i rapporti si fecero di nebbia e anche la presenza di Valentina Matvienko svanì nonostante il figlio Sergey con la moglie continui a soggiornarvi in modo privatissimo. E blindatissimo.




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