Imprese per l’Italia, accordo Perugia e Confcommercio per sostenere uno sviluppo sostenibile e una città viva
Il rilancio del commercio di vicinato, uno sviluppo sostenibile e legato al territorio, una regia unica per rendere più appetibile il centro storico: sono questi alcuni obiettivi definiti dal protocollo d’intesa sottoscritto oggi fra Comune di Perugia e Confcommercio Imprese per l’Italia dell’Umbria. A illustrare i contenuti dell’accordo sono stati Andrea Stafisso, assessore allo sviluppo economico, e Michele Biselli, delegato di Confcommercio Imprese per l’Italia dell’Umbria e presidente di Confcommercio Perugia.
Hanno partecipato anche Giovanni Rubeca, segretario di Confcommercio Perugia e comprensorio, Federico Fiorucci, vicedirettore di Confcommercio Umbria, e Paolo Mariotti, presidente del Consorzio Perugia in Centro. Il prossimo step per diventare operativi sarà la costituzione di un tavolo di coordinamento, con tre rappresentanti del Comune e tre di Confcommercio Imprese per l’Italia Umbria, che avrà il compito di programmare, monitorare e valutare le azioni congiunte previste dal protocollo anche in collaborazione con rappresentanti di altri enti, organizzazioni, associazioni o soggetti economici del territorio coinvolti a seconda delle materie trattate.
A monte dell’intesa c’è anche il progetto nazionale Cities (acronimo di Città Terziario Innovazione Economia e Società), a cui aderisce Confcommercio Imprese per l’Italia dell’Umbria, che, tra i suoi fini, ha quello di promuovere una nuova visione integrata della città, sostenendo politiche di rigenerazione urbana e territoriale che migliorino l’ambiente urbano e la vita dei cittadini, favorendo iniziative per lo sviluppo delle economie locali e la crescita dei residenti in ambito urbano. L’intento primario è contrastare il fenomeno della desertificazione residenziale e commerciale delle città e soprattutto dei centri storici.
“Puntiamo alla definizione di un progetto globale di rivitalizzazione e di valorizzazione delle peculiarità e potenzialità delle varie aree della città e a tal fine reputiamo necessario il coinvolgimento degli attori economici e sociali del territorio” ha spiegato in conferenza l’assessore Andrea Staffisso “Il Comune dovrà senz’altro affiancare le rappresentanze delle imprese del commercio e dei servizi di prossimità nella costruzione di una strategia di rilancio, visto il ruolo cruciale rivestito da queste realtà nel mantenere vivo il tessuto urbano. Dobbiamo dare vita a un progetti di branding territoriale per integrare e valorizzare le diverse aree di Perugia” e di puntare sempre più alla condivisione di dati e informazioni utilizzando tutti gli strumenti attualmente a disposizione anche
per realizzare in modo mirato e corretto i distretti urbani del commercio in coerenza con il contesto regionale”.
Pronto alla svolta con il Comune, Michele Biselli, Confcommercio Imprese per l’Italia dell’Umbria che porta in eredità un importante piattaforma di dati relativi al commercio, consumo aspettative dei cittadini: “Da parte nostra – prosegue il presidente – metteremo a disposizione della città Cities Mobility Analytics, una piattaforma innovativa che permette di leggere i flussi urbani, le dinamiche della domanda, i comportamenti dei visitatori e dei residenti, grazie a una mole di dati anonimizzati raccolti tramite rete mobile. Perugia è una delle città italiane in cui il progetto Cities viene sperimentato sul campo, per ora in due grandi aree del territorio comunale: il centro storico e Ponte San Giovanni. Oggi siamo nelle condizioni di utilizzare questi dati per affrontare problematiche come la desertificazione commerciale. I dati, infatti, ci aiutano a capire dove intervenire, come rilanciare gli spazi sfitti, come pianificare la mobilità, come migliorare i servizi di prossimità”.
Anche per Biselli è fondamentale l’attuazione dei distretti del commercio previsti dalla legge regionale: “Il Distretto è uno strumento prezioso per attivare risorse, coordinare interventi, valorizzare il commercio come presidio urbano, sociale e culturale. Perugia ha tutte le carte in regola per diventare un laboratorio di innovazione urbana, dove il commercio non è solo attività economica, ma anche infrastruttura di comunità”.
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