Friuli Venezia Giulia

Rojc (PD), ‘Scuole slovene penalizzate, interrogazione a Valditara’

01.08.25 – 17:30 – “La scuola è il pilastro della minoranza slovena e non può essere messa in difficoltà proprio da chi dovrebbe garantirne il funzionamento ottimale. Il numero di dirigenti scolastici in Friuli Venezia Giulia per le scuole slovene è manifestamente insufficiente, e per questo ho depositato in Senato un’interrogazione al ministro Giuseppe Valditara, chiedendo l’applicazione piena delle norme di tutela.”

Lo rende noto la senatrice Tatjana Rojc (Partito Democratico), esponente della minoranza slovena in Italia. L’atto è stato sottoscritto da numerosi senatori dell’opposizione, tra cui Giacobbe, Delrio, Sensi, Rando, Verducci, Zambito, Basso, Valente, Rossomando, Unterberger, Marco Lombardo, Spagnolli, Scalfarotto, Patuanelli e Magni.

Rojc fa riferimento all’organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA) per le scuole con lingua di insegnamento sloveno, previsto per l’anno scolastico 2026/2027. “Il decreto-legge 127/2023 stabilisce in 14 il numero massimo di posizioni dirigenziali per queste autonomie scolastiche – spiega –, ma l’allegata tabella indica espressamente solo 11 unità. Un taglio di fatto su cui è urgente chiarire e intervenire.”

“Anche perché – puntualizza la senatrice – secondo alcuni esponenti della maggioranza, il problema sarebbe già stato risolto lo scorso marzo, affermazione che non corrisponde alla realtà.”

Nel suo atto, Rojc ricorda che la minoranza slovena è tutelata dalla legge 38/2001, dalla legge 482/1999, nonché da norme specifiche italiane e da accordi internazionali. “I problemi della minoranza slovena in Italia hanno da tempo rilievo internazionale, e in Slovenia esiste una minoranza italiana autoctona con scuole in lingua italiana.”

Infine, la senatrice ricorda che “il Presidente Sergio Mattarella parteciperà all’inaugurazione del Collegio dei Nobili a Capodistria, ristrutturato e trasformato in sede del Ginnasio Gian Rinaldo Carli con lingua d’insegnamento italiana – un chiaro segnale di rispetto reciproco che dovrebbe valere anche in Italia”.

[e.e.]




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