Toscana

“Dopo 9 anni arriva una mezza risposta”


“Apprendiamo con favore, non senza comunque un certo stupore, dell’iniziativa regionale sul nuovo modello abitativo per anziani con fragilità leggere, ma non possiamo non sottolineare il fatto che ci siano voluti nove anni per arrivare a riconoscere, finalmente, i limiti strutturali dell’attuale sistema”.

Lucia Tanti e Silvia Antichetti, rispettivamente vice sindaca di Arezzo e garante dei diritti degli anziani commentano la misura della Regione Toscana.

“Limiti che il Comune di Arezzo, insieme a tanti operatori del territorio, ha più volte segnalato con chiarezza e determinazione. Colloqui con l’assessore Spinelli e con il presidente Sostegni, numerosi e spesso poco proficui. La consapevolezza di oggi, seppur tardiva, dimostra che il tempo – e forse anche l’approssimarsi di importanti scadenze elettorali – può portare a riflessioni nuove: del resto ci sono quelli ai quali il consiglio lo porta la vigilia delle elezioni regionali. Ci fa piacere che il principio di una domiciliarità assistita venga finalmente preso in considerazione, direzione che come Amministrazione, comunale insieme a tutti i Comuni della zona, abbiamo intrapreso da tempo, puntando sulla personalizzazione degli interventi e sulla valorizzazione dell’autonomia residua degli anziani. Ma ci preme sottolineare che non può e non deve trattarsi solo di una sperimentazione. Serve un cambio normativo strutturale, duraturo, che dia stabilità a queste soluzioni e riconosca ufficialmente la necessità di modelli intermedi tra la solitudine domestica e la residenzialità totale. L’auspicio è che questa proposta non resti una misura estemporanea o di facciata, ma diventi davvero un punto fermo nel ridisegno delle politiche per la terza età, partendo dal riconoscimento del lavoro che territori come Arezzo stanno portando avanti da anni, anche in assenza di un quadro normativo aggiornato. Aspettiamo di vedere il testo completo per capire se ricalchi la proposta inviata circa un anno fa alla Regione scritta proprio dal Comune di Arezzo e intendiamo ringraziare tutti i Comuni della zona aretina e i referenti della Asl che qualche settimana fa avevano inviato ancora una nota di dettaglio. Copiare è lecito, speriamo soltanto che almeno questo sia stato fatto bene: ora non si può più tornare indietro, la dignità degli anziani non può essere oggetto di sperimentazione, ma merita certezze”.


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