Confagricoltura Campania, calo produttivo oltre 50% per nocciole – Mondo Agricolo
La produzione di nocciole in
Campania registra un drastico calo, con punte superiori al 50
per cento rispetto alle medie stagionali. È quanto emerge dalle
segnalazioni giunte alle federazioni provinciali di Avellino,
Caserta, Napoli e Salerno da parte degli associati a
Confagricoltura Campania, che hanno evidenziato le difficoltà
crescenti dei corilicoltori nel fronteggiare gli effetti del
cambiamento climatico.
Le coltivazioni tradizionali “in asciutto” stanno pagando un
prezzo altissimo. Inverni anomali con temperature miti, siccità
prolungata e picchi di caldo nella delicata fase di allegagione
hanno provocato un fenomeno di cascola anticipata, riducendo
sensibilmente i raccolti. Un quadro che si inserisce in un
contesto già preoccupante per il settore: l’Italia ha perso la
storica posizione di secondo produttore mondiale di nocciole
dopo la Turchia, sorpassata dal Cile, dove sono state impiantate
su larga scala le stesse varietà campane Mortarella e Tonda di
Giffoni, quest’ultima tutelata dall’indicazione geografica
protetta.
“Nonostante le difficoltà, le aziende agricole campane
mantengono alti gli standard di qualità, coltivando nocciole di
pregio nel pieno rispetto delle norme europee per la tutela
dell’ambiente e della salute dei consumatori”, afferma Fabrizio
Marzano, presidente Confagricoltura Campania. “Si tratta di
realtà imprenditoriali spesso di piccole dimensioni, custodi di
coltivazioni storiche che, oltre a garantire un prodotto
d’eccellenza apprezzato in tutto il mondo per le sue
caratteristiche uniche, svolgono una funzione ambientale
fondamentale per la tenuta dei suoli nelle aree collinari”.
Confagricoltura Campania, pur senza chiedere deroghe alle regole
di condizionalità e alle normative ambientali, sollecita la
Regione Campania a un intervento immediato. Oltre alla procedura
per il riconoscimento della calamità naturale, è indispensabile
l’attivazione urgente di un tavolo tecnico con la partecipazione
di tutte le rappresentanze della filiera – agricole, commerciali
e industriali – per definire una strategia regionale di lungo
periodo. L’obiettivo è tutelare e valorizzare il prodotto
“Nocciola Campania”, promuovere la ricerca e diffondere tecniche
colturali innovative già sperimentate con successo in altri
territori nazionali ed esteri.
“La tutela dell’ambiente, la salute del consumatore e l’etica
d’impresa sono i nostri principi fondanti – commenta Giampaolo
Rubinaccio, presidente della Sezione economica Frutta in guscio
di Confagricoltura Campania -. Non vogliamo abbassare gli
standard di qualità, ma nemmeno lavorare in condizioni che
impediscono alle nostre aziende di essere reddituali. Chiediamo
strumenti operativi concreti e un coinvolgimento reale di tutta
la filiera in un piano strategico per il futuro della
nocciolicoltura campana”.
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