Mondo

Terremoto in Kamchatka, mistero sui sottomarini nucleari russi e la base colpita dallo tsunami

Il terremoto di magnitudo 8.8 che ha colpito la Kamchatka, penisola scarsamente popolata dell’Estremo Oriente della Russia, ha sollevato non pochi interrogativi sullo stato dei sottomarini nucleari di Mosca. Il motivo è presto detto: l’epicentro del sisma era situato a soli 120 chilometri da un gruppo di importanti basi navali, comprese alcune che al momento del disastro ospitavano, appunto, sottomarini con missili balistici nucleari. Gli analisti si chiedono cosa sia successo a quei mezzi. Hanno subito dei danni? Sono andati distrutti? Possono ancora essere utilizzati? Impossibile rispondere con certezza a domande del genere. Si possono però collegare alcuni indizi per provare ad ottenere almeno un quadro ufficioso.

Il terremoto e l’allarme sui sottomarini nucleari russi

Secondo i dati dell’US Geological Survey riportati dalla Bbc, il terremoto al largo della Kamchatka è al sesto posto tra i più forti della storia. Le autorità russe hanno minimizzato gli impatti del sistam e delle conseguenti onde, affermando che non sono state segnalate vittime o feriti gravi. Hanno anche dichiarato che la minaccia di tsunami è cessata, ma hanno messo in guardia sui rischi ancora rappresentati dalle scosse di assestamento. Allo stesso tempo vari video comparsi sul web mostrano danni a edifici e altre infrastrutture in diverse località della Kamchatka, compresi porti e aree portuali. Come ha spiegato The War Zone è importantissimo capire qual è lo stato delle strutture navali russe nella baia di Avacha, situata a 65 miglia nautiche a nord-ovest dell’epicentro approssimativo del terremoto, in particolare della base navale di Petropavlovsk-Kamchatskiy e della base sottomarina di Rybachiy.

Rybachiy è alquanto rilevante perché è il porto di partenza della stragrande maggioranza dei sottomarini lanciamissili balistici nucleari (SSBN) di classe Borei e Borei-A, attualmente in servizio nella Marina russa. Negli ultimi anni, la Russia si è mossa per sostituire tutti i suoi SSBN di classe Delta di epoca sovietica rimanenti con i tipi Borei. Il sottomarino di classe Delta III Ryazan, noto anche con il numero di scafo K-44, sembra essere ancora presente a Rybachiy in base alle immagini satellitari disponibili, ma non è chiaro se sia effettivamente operativo o meno. Ma non è finita qui perché le basi nella baia di Avacha ospitano anche sottomarini lanciamissili guidati (SSGN) di classe Yasen-M e Oscar, a propulsione nucleare ma con armamento convenzionale, nonché vari sottomarini d’attacco a propulsione nucleare e convenzionale. Ricordiamo che i sottomarini di classe Yasen-M sono tra i più avanzati sottomarini attualmente in servizio in Russia, e che sono gli stessi che i funzionari statunitensi citano regolarmente come minacce particolarmente significative.

Quanti danni?

Non è chiaro quali sottomarini fossero effettivamente presenti nella baia di Avaca durante il terremoto. Il cielo coperto che ha caratterizzato la regione nelle ultime settimane ha limitato la disponibilità di immagini satellitari pubbliche che avrebbero potuto fornire indizi utili. Al momento non vi sono chiare indicazioni in merito al fatto che le strutture navali russe in loco, o le navi ormeggiate ai loro moli, siano state danneggiate. La conformazione geografica della baia potrebbe aver contribuito a proteggere le risorse al suo interno. “Non ho informazioni su danni critici. Credo che tutto sia nella norma. Queste basi sono state progettate e costruite tenendo conto della possibilità di un attacco nucleare da parte del nemico“, ha dichiarato a TWZ un ufficiale della Marina russa in pensione.

Allo stesso tempo, anche onde relativamente piccole e l’innalzamento delle acque potrebbero aver avuto impatti potenzialmente significativi sui mezzi strategici di Mosca.

I danni potrebbero derivare semplicemente dall’impatto particolarmente violento di sottomarini e altre imbarcazioni con i loro ormeggi, un tipo di incidente tecnicamente definito “allisione“, piuttosto che collisione. Anche una notevole quantità d’acqua in qualsiasi portello o punto di accesso aperto potrebbe causare problemi. Il mistero resta irrisolto.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »