Basilicata

Dilettanti: 550 partite in campionato per il centrocampista Antonio Arabia

Fra i Dilettanti quello di Antonio Arabia, professione centrocampista, è un volto conosciuto e apprezzato. Valore in campo e valori fuori ne fanno uno dei calciatori più stimati. A 42 appena compiuti, il mediano crotonese non ha ancora voglia di smettere. È stato appena confermato dallo Scandale e disputerà il prossimo torneo di Prima categoria edizione 2025/26. Ripartirà allora il conteggio delle presenze, di per sé già numeroso, essendo arrivato a 550 partite in campionato, nella stagione regolare, esclusi spareggi e coppe. All’anagrafe risulta Pietro, ma per tutti, da sempre, è Antonio, come lo zio Tonio: fin da piccolo proprio per questo tutti hanno iniziato a chiamarlo così.

Nato a Crotone il 14 luglio del 1983. Sposato dal 2010 con Ramona, è padre di Beatrice (14 anni) e Emma (12). Una bella famiglia dove le donne sono in maggioranza e dove ovviamente e inevitabilmente il calcio è spesso nei pensieri di tutti. C’è Totò infatti che porta avanti questa passione fin da quando, piccolissimo (appena 7 anni) ha iniziato a giocare nella squadra Usl, per poi passare all’Unitaria Crotone. Quindi, nel 1996, ecco la chiamata da parte della Reggina e sei anni di vita trascorsi nel vivaio amaranto. La storia di Antonio Arabia, centrocampista di sostanza, corsa e (adesso sì) tanta, ma proprio tanta esperienza, parte da lì.

Le giovanili con la Reggina per il giovane centrocampista Antonio Arabia

«È stata un’esperienza bellissima – ci dice subito – anche se all’inizio non è stato facile. Stare lontano da casa all’età di 13 anni è qualcosa di complicato, ma mi ha aiutato a crescere calcisticamente e umanamente». Con il passare del tempo arrivano i contatti con la prima squadra, a quei tempi anche in Serie A: «Mi sono spesso allenato con la prima squadra e sono stato a stretto contatto con i vari Pirlo, Baronio, Stovini, Taibi, Kallon, Possanzini e via dicendo. Una volta sono stato anche convocato per la gara Reggina – Lazio. È stata un’esperienza indimenticabile vivere tutto il ritiro del sabato fino all’arrivo al campo».

Finito il Settore giovanile «sono stato qualche mese a Trento ma forse non ero ancora pronto per un’esperienza del genere. Nonostante tutto ho giocato qualche partita nei professionisti, per poi fare rientro a Reggio». Ad ogni modo il 2 settembre del 2001 Totò Arabia fa il suo debutto nei professionisti. La gara è quella fra il Gubbio e il Trento: vincono i locali per 1-0 e lui rimane in campo fino al 33’st della ripresa, sostituito da Maraner. In campo questa formazione: Rotoli, Chiavaro, Volani, Onorato, Mantovani, De Agostini, Arabia (33’st Maraner), Pierotti, Cuccù, Tabbiani (19’st Fiorio), Ischia. Allenatore: Terzulli.

La D a Vibo e poi le avventure fra i Dilettanti per Antonio Arabia

Nella stagione 2002/03 gioca in Serie D con la Vibonese, dove ritrova Davide Scozzafava. «È il compagno di squadra con cui ho legato maggiormente. Ci siamo conosciuti nelle giovanili della Reggina e ancora oggi ci ritroviamo con le rispettive famiglie». A proposito di Vibonese, il 27 ottobre del 2002 debutta in maglia rossoblù. Il match finisce 1-0 per la Vibonese, grazie alla rete di Nuccio Di Dio. Totò subentra nella ripresa a Pepe Fanelli, classe 1983, il quale ha da poco annunciato il proprio ritiro dalle scene calcistiche.

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Dopo Vibo, per Antonio Arabia seguono tre stagioni alla Silana fra Eccellenza e Promozione (73 presenze e 5 reti). Il 4 ottobre del 2003 (Sambiase – Silana 3-2) firma il primo gol in carriera. Quindi la ripartenza da Cutro, sempre in Promozione, dove vince il primo campionato (2006/07). La squadra crotonese parte con Peppe Rosati in panchina, ma poi subentra Franco Cittadino ed è con lui che sale in Eccellenza dove rimane per tre stagioni. Con Enzo Leone alla guida raggiunge la salvezza ai play out contro il Siderno (0-1 e 2-1). Nel torneo 2008/09 con Claudio Morelli in panchina, il Cutro chiude in 6ª posizione: uno dei migliori risultati nella storia del club. A proposito di allenatori «ne ho avuto tanti in questi anni ma soprattutto con due di essi ho legato parecchio: Claudio Morelli e Filippo Trapasso. Gente che lascia il segno in campo e fuori. Ne approfitto per mandare un caloroso abbraccio a tutti e due e anche al prof. Massimo Morelli, preparatore atletico competente e di grande affidamento, con il quale si è sempre lavorato bene».

Due gradini più sotto per vincere ancora

Arriva la stagione 2010/11, quella che porta alla seconda promozione in carriera di Totò Arabia. Inizia con l’Isola Capo Rizzuto in Eccellenza, ma poi scende di due categorie. Il Roccabernarda ha un progetto serio e per salire sceglie il centrocampista crotonese. Totò arriva verso la fine del girone di andata. Debutta il 5 dicembre del 2010 nella gara vinta in casa dal Rocca per 2-1 sul Pietrafitta. Decisiva la doppietta di Stefanizzi. Questa la formazione scesa in campo quel giorno: Schiaccianoce, Cianflone, Stefanizzi, Arabia, Crupi, Facente, Anellino, Zoffreo C., Serravite, Frijo, Birrittelli. All. Fragale. Curiosamente, nella sfida di ritorno con il Pietrafitta, pur perdendo, la compagine rocchiagiana festeggia il salto di categoria con tre giornate di anticipo. Nell’annata successiva il Rocca si fa rispettare e per Arabia questa è anche la stagione migliore dal punto di vista realizzativo: segna 4 volte nel girone A di Promozione edizione 2011/12.

Di nuovo a Cutro

La parentesi Rocca si chiude dopo due stagioni e mezza con 74 presenze e 6 reti. Nell’estate del 2013 il Cutro, nel frattempo tornato in Promozione, lo richiama per ritentare la scalata all’Eccellenza. Anche in questo caso si comincia con un tecnico (Condito) e poi subentra ancora Franco Cittadino per firmare la promozione. Il 6 aprile del 2014 la vittoria in casa del Grimaldi (2-0 con reti di Riolo e Balsamo) regala al Cutro il salto in Eccellenza con una giornata di anticipo. In campo questa formazione: Piazza, Franco (35’ pt Martucci), Le Rose (35’ pt Guerrieri), Arabia, Tambaro, Maione, Muscatello, Balsamo, Parentela (39’ st Berlingieri), Riolo, Aiello. In panchina: Menzà, Crugliano, Conversi, Russo. Allenatore: Cittadino. Terminata questa annata, Totò rimane anche l’anno successivo, collezionando in due campionati 53 presenze con il Cutro. Fra i suoi compagni di squadra c’è Alessandro Riolo, un altro che ha scritto pagine di storia del calcio calabrese. E anche con lui si instaura un ottimo rapporto, che va oltre lo sport: «Si è stabilito un rapporto praticamente fraterno e c’è un legame anche con le famiglie. Alessandro è una gran bella persona e in campo abbiamo condiviso tante belle avventure».

L’exploit con il Cotronei

Nel 2015 per il centrocampista Antonio Arabia si apre una nuova bella parentesi fra i Dilettanti. Lo chiama il Cotronei. Torneo più che buono per i giallorossi: 3° posto e poi il ko nella finale play off con la Luzzese. Nel 2016 si riparte più motivati di prima. In panchina c’è Pippo Trapasso e si vola in Eccellenza. «Quando vinci un campionato, in qualsiasi categoria, è sempre bello e indimenticabile ma se devo menzionarne uno in particolare – racconta il mediano crotonese – dico quello vinto a Cotronei. Si è creata una bella alchimia e sono stati anni intensi, dei quali ho bellissimi ricordi». L’11 settembre del 2016, con la vittoria in casa della Garibaldina firmata da Colosimo, iniziava la bella cavalcata del Cotronei. Il 2 aprile del 2017, a tre giornate dal termine, il successo in casa del Marina di Catanzaro (2-0 siglato dalla doppietta di Riolo) decretava il salto in Eccellenza. Un traguardo storico per i giallorossi, a suon di vittorie (22) e con un calcio offensivo e micidiale (89 gol fatti).

Un mix perfetto

Quella del Cotronei edizione 2016/17 è stata una prova di forza non indifferente. Una superiorità schiacciante manifestata su ogni campo, con ben tre calciatori mandati in doppia cifra: Alessio Colosimo, esterno d’attacco con il vizio del gol, miglior marcatore del torneo (23 reti), davanti all’eterno Alessandro Riolo (22) e l’atteso Francesco Rizzo (17). Queste sono state le bocche di fuoco dei cotronellari, ma attorno ad essi è stato creato un impianto perfetto. L’asse portante ha visto i difensori Maione e Basile, con il primo implacabile anche in fase offensiva, con ben 6 reti. Quindi in mediana la quantità e la qualità del capitano Totò Arabia e di Fabiano: chilometri su chilometri percorsi e tanta solidità.

In questo contesto ecco inserirsi la duttilità e la costanza di Anellino, Frijo e di De Luca, ma anche la freschezza degli under Pettinato e Marazzita, Ierardi, Campagna e via via tutti gli altri (Carrozza, Ruga, Nania, Lonetto, Ikubor) che sono stati pronti quando il tecnico li ha mandati in campo. A stagione in corso si è aggiunta poi l’esperienza di Orlando, tornato in campo per dare una mano e per conquistare una nuova promozione in carriera. A guidare questa macchina perfetta, costruita dal ds Olivo, un Pippo Trapasso sagace e capace di dare un gioco offensivo alla squadra, ma anche di saper mantenere i giusti equilibri in ogni frangente. C’è stata soprattutto la sua firma in questa storica promozione dei cotronellari.

La lunga parentesi di Cotronei

L’anno dopo la neopromossa compagine dei presidenti Orlando e Fabiano compie un altro capolavoro. Da matricola si piazza al 2° posto, alle spalle del Locri, e raggiunge anche la finale di Coppa Italia. Qui deve inchinarsi alla corazzata amaranto, ma rimane il ricordo di una annata ricca di emozioni, il cui bel ricordo è solo leggermente scalfito dal ko nei play off contro l’Acri. A guidare i giallorossi stavolta è Claudio Morelli, che ritrova così Totò Arabia. Per quest’ultimo ben 6 stagioni consecutive con il Cotronei, più quella piccola parentesi durata poche giornate, a seguito dell’annullamento del torneo per via del covid.

In totale in maglia giallorossa, nelle gare di campionato, 160 presenze e 5 reti per Totò Arabia. Termina tutto nel 2022 con un’amara retrocessione, al play out, con l’Isola Capo Rizzuto (1-2 ai tempi supplementari). «Quella è stata una grande delusione, forse la peggiore della mia carriera. Mi è dispiaciuto molto terminare così la mia avventura a Cotronei».

Scelte e rimpianti

Se si escludono i primi anni della sua carriera, il centrocampista Totò Arabia fra i Dilettanti ha sempre giocato nel Crotonese. «Si è vero. Ciò è avvenuto soprattutto per una questione lavorativa. Ho cercato di abbinare sempre le due cose, lavoro e calcio, e quindi sono rimasto sempre nel circondario». Rimpianti? «È normale averne. Le aspettative, agli inizi della carriera, erano altre ma cerco di guardare il lato positivo delle cose. Il calcio mi ha dato la possibilità di conoscere tantissime persone, crescere come uomo e anche grazie al calcio sono riuscito a creare una bella famiglia. E quindi va benissimo così».

Rigori amari

Nella stagione 2022/23 è incredibile quello che gli succede con il Real Fondo Gesù. Anche stavolta, come già gli era capitato in passato, scende di due categorie. La squadra dà vita ad un emozionante testa a testa con il Mesoraca. Al Real Fondo Gesù non basta dar vita a una serie utile di 29 giornate (perde solo una volta, al debutto). La squadra vince 18 delle ultime 19 partite. In campionato batte due volte il Mesoraca (5-3 in trasferta e 1-0 in casa). Ma non basta per avere la meglio sul Mesoraca. Entrambe le squadre, infatti, arrivano a pari punti e bisogna ricorrere allo spareggio per decretare chi sale in Promozione. E qui il Real Fondo Gesù cede 4-5 ai rigori e dice addio ai sogni di gloria. Totò Arabia segna alla lotteria dal dischetto. Ci sarebbe la possibilità di salire ancora, tramite gli spareggi, ma i crotonesi dopo aver battuto il Mangone, vanno ko con il Mirto Crosia (1-3). Il gol del Real Fondo Gesù lo sigla proprio Arabia.

Ruolo, calcio e modelli

Il mediano crotonese si descrive così: «Sono un centrocampista centrale e il ruolo impone di essere sempre al centro del gioco ma non mi dispiace nemmeno fare il lavoro sporco». Esempi da imitare? «Ho sempre detto che uno dei modelli è stato Daniele De Rossi, perché abbinava entrambe le fasi di gioco». Il calcio «ha sempre fatto parte della mia vita e so che il tempo purtroppo non è dalla mia parte! Ma ripeto spesso di essere ancora disposto al sacrificio. Non mi pesa farmi lo zaino per andare all’allenamento o alzarmi la domenica e recarmi in trasferta. Finché c’è questa voglia, andrò avanti».

Chiudere il cerchio

Cancellata l’amarezza con il Real Fondo Gesù, per Antonio Arabia la quinta promozione in carriera giunge nella stagione 2023/24, con l’Aek Crotone. La squadra allenata da Francesco Maiolo è competitiva su due fronti e lo dimostra anche in Coppa Calabria, dove arriva fino alla finale. Contro la Bovalinese una prova di forza evidente e il 3-0 firmato dalla doppietta di Leto e dal centro di Anellino vale la conquista del trofeo.

Nella stagione 2024/25, a campionato in corso, è passato allo Scandale, dove si è arreso alla finale play off con il Rocca di Neto. Adesso ha deciso di ripartire sempre dallo Scandale: «Sarebbe bello chiudere il cerchio con la vittoria del campionato a Scandale dove continuerò a giocare quest’anno, e poi ricoprire magari un altro ruolo. Ho il patentino per allenatore Uefa B nel cassetto e un giorno potrei sfruttarlo».

Ringraziamenti

Siamo arrivati alla fine di questo lungo racconto. Abbiamo ripercorso la storia di Totò Arabia iniziata nel 2000. Tanti anni in campo, per un totale di 550 presenze in campionato, nella stagione regolare, con 21 reti. A queste bisogna aggiungere le 17 gare di spareggi (più due gol) disputate in carriera e quindi il numero indefinito di match di coppa. Siamo intorno alle 700 partite ufficiali, più o meno. Il mediano crotonese vuole continuare a giocare e d’altronde uno come lui in campo può solo fare del bene, insegnando qualcosa alle giovani leve. In questi anni ha lasciato il segno dentro e soprattutto fuori dal campo. Di lui ne parlano tutti bene e questo vale più di ogni vittoria. Adesso, nel momento del commiato, il pensiero va a quelle persone che hanno lasciato il segno nella sua vita e non possono che essere figure a lui care. «Quando giochi a calcio si fanno tante rinunce. Sono state davvero tante le giornate “rubate” dal calcio alla famiglia. Un ringraziamento va soprattutto a mia moglie Ramona per avermi supportato e sopportato in tutti questi anni. E lo stesso vale per le mie figlie. Inoltre ringrazio anche mio padre per avermi sempre seguito nel corso di questi anni e avermi cresciuto con dei valori morali importanti».


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