Pesaro, Ricci negli uffici della Finanza per l’interrogatorio. Respingerà le accuse
Intorno Alle 10.30 di stamattina Matteo Ricci, l’ex sindaco di Pesaro e ora candidato alla presidenza della Regione Marche per il centrosinistra, è entrato negli uffici della Finanza di Pesaro per l’interrogatorio. Ai tanti cronisti presenti non ha rilasciato alcuna dichiarazione. Potrebbe farlo alla fine dell’interrogatorio. Ricci è indagato con altre 23 persone nell’ambito dell’inchiesta denominata “Affidopoli”. Tra gli iscritti anche Massimiliano Santini, l’uomo scelto dall’ex sindaco come collaboratore per gestire social ed eventi. Santini è accusato di aver favorito “la creazione di un rapporto privilegiato tra il Comune di Pesaro e le associazioni culturali Opera Maestra e Stella Polare”, di cui era presidente Stefano Esposto, garantendo l’affidamento diretto a queste associazioni. A sua volta avrebbe ricevuto “dall’associazione Opera Maestra denaro e altre utilità per complessivi 106 mila euro”. Tra gli affidamenti ritenuti illegittimi dai pm – in totale per circa 509 mila euro – ci sono il “cascone” di Valentino Rossi, scultura in piazza D’Annunzio, e il murales dedicato alla senatrice a vita Liliana Segre.
In questo schema, per i pm guidati dal procuratore Marco Mescolini, Ricci aveva “piena consapevolezza che le due associazioni culturali Opera Maestra e Stella Polare erano state ideate e fondate come ‘mero’ veicolo per l’assegnazione di affidamenti diretti e/o contributi pubblici con il conseguente vantaggio economico che ne derivava”, come pure “delle condotte di Santini tese a realizzare le sue indicazioni e della sua modalità di azione all’interno del Comune di Pesaro”. Ricci, dunque, secondo i pm avrebbe consentito a “Santini ed Esposto di ricevere denaro e altre utilità”. Non in cambio di denaro, ma di un beneficio in termini di consenso.
Accuse queste sempre respinte dal dem. “Non c’entro assolutamente nulla”, ha ribadito più volte in questi giorni.
Secondo quanto riferito al Fatto da fonti vicine all’ex sindaco davanti ai pm Ricci ribadirà questi concetti: non era lui a seguire gli affidamenti finiti nel mirino della magistratura anche perché la legge non gli dà questo compito; a lui spettava l’indirizzo politico, mentre la parte amministrativa era seguita dai dirigenti e, di conseguenza, non ha indicato lui certi percorsi. C’è poi l’aspetto dei collaboratori: se qualcuno ha sbagliato tradendo la sua fiducia, Ricci è pronto a presentarsi come parte lesa. Insomma, l’interrogatorio di oggi potrà avere importanti conseguenze.
Anche politiche: ieri Giuseppe Conte ha chiesto ai gruppi pentastellati delle Marche – alcuni poco convinti che sia il caso di mollare il candidato di centrosinistra – di riunirsi per valutare la situazione. Oggi il leader 5stelle li sentirà e a quel punto deciderà il da farsi: se continuare a sostenere la candidatura di Ricci o meno.
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