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L’allarme di Bruxelles: “Non siamo pronti per la guerra con la Russia”

Nuovo allarme per un devastante conflitto nel Vecchio Continente. A lanciarlo è il commissario europeo ai Trasporti Apostolos Tzitzikostas, che ha dichiarato al Financial Times che le strade, i ponti e le ferrovie europee non sono adatte alla guerra con la Russia. Una prospettiva ritenuta sempre più probabile da un numero crescente di alti funzionari occidentali. Tra questi, il segretario generale della Nato Mark Rutte, il quale avverte che “il pericolo non scomparirà con la fine della guerra in Ucraina” e che Mosca potrebbe attaccare un Paese europeo entro il 2030.

Non possiamo più permetterci di non essere pronti o di essere dipendenti“, ha detto Tzitzikostas precisando che la Commisione sta preparando un piano da 17 miliardi di euro al fine di ammodernare strade, ferrovie, ponti e altre infrastrutture e garantire la loro idoneità ad uno stato di guerra. Il commissario di origini greche ha spiegato che “abbiamo ponti vecchi che devono essere ristrutturati, abbiamo ponti stretti che devono essere allargati. E ci sono ponti che non esistono, che devono essere costruiti“.

Tzitzikostas ha avvertito che sarebbe impossibile difendere il Vecchio Continente se gli eserciti europei non fossero in grado di spostarsi rapidamente. Il commissario ha dunque ammesso che la “realtà” è che oggi sarebbero necessarie “settimane“, se non addirittura “mesi“, per trasferire truppe ed equipaggiamenti militari dall’Europa occidentale a quella orientale. Al momento infatti le infrastrutture stradali europee non sono in grado di sopportare il peso dei mezzi militari. Basti pensare che un camion pesa generalmente fino a 40 tonnellate mentre un carro armato può pesarne anche 70. Non sono poi da meno i rallentamenti causati dagli ostacoli burocratici legati al passaggio dei mezzi militari attraverso i confini nazionali.

L’esponente della Commissione ha ribadito che se i carri armati della Nato fossero chiamati ad intervenire a seguito di un’invasione russa “rimarrebbero bloccati nei tunnel, causerebbero il crollo dei ponti e rimarrebbero impigliati nei protocolli brucratici di frontiera“. Bruxelles, ha proseguito Tzitzikostas, sta elaborando una strategia che, in caso di conflitto, permetterebbe alle truppe di muoversi “nel giro di poche ore, al massimo di pochi giorni“. L’iniziativa delle autorità europee punterebbe in particolare a potenziare 500 progetti infrastrutturali lungo quattro corridoi militari che tagliano l’Europa. Tali progetti sono stati individuati in collaborazione con l’Alleanza atlantica e non sono stati resi noti per motivi di sicurezza.

Il capo dei trasporti europeo dovrebbe presentare il piano volto ad ammodernizzare le reti nevralgiche del Vecchio Continente entro la fine dell’anno.

Diplomatici dell’Ue avvertono però che i 17 miliardi di spesa previsti all’interno della proposta per il bilancio 2028-34 dell’Ue potrebbero essere ridotti nel corso dei negoziati che si svolgeranno tra i vari Paesi membri. La mossa di Bruxelles si aggiungerà al riarmo da 800 miliardi di euro già annunciato dall’Unione europea.


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