Stelle cadenti: cercatele già da fine luglio nel cielo italiano
Non serve aspettare la notte di San Lorenzo. Le stelle cadenti si possono vedere anche nel cielo di luglio. Spiega l’Unione Astrofili Italiani che il cielo notturno si anima con numerosi sciami meteorici, molti dei quali poco conosciuti ma degni di attenzione. Anche se non raggiungono mai la fama delle Perseidi di agosto, alcuni di questi sciami offrono spettacoli autentici e suggestivi. Ecco quando e dove vederle da qui alla metà di agosto.
Le stelle cadenti di luglio
Negli ultimi giorni di luglio arrivano le Delta-Aquaridi meridionali. Nel 2025 ci sono condizioni ideali: «la Luna, ormai nuova, non interferirà con le osservazioni e il radiante sarà ben posizionato dopo la mezzanotte». Le meteore sono numerose e rapide, ma con scie persistenti. Nelle stesse notti ci sono anche le alpha-Capricornidi. La notte tra il 30 e il 31 luglio 2025 sarà favorevole per la contemporaneità di questi due sciami.
Le Delta Aquaridi meridionali non hanno un picco particolarmente forte, ma sono presenti e continuative. La massima attività è attesa nella prima serata del 30 luglio, ma l’osservazione è possibile anche nelle notti successive fino a oltre il 20 agosto. Le notti migliori sono però in questa settimana. Il momento migliore è attorno alle tre del mattino con il cielo scuro a Luna tramontata. Si deve guardare verso la costellazione dell’Acquario, in alto nel cielo. Meglio sempre essere lontani da luci artificiali.
Le Perseidi
La fine del mese porta le prime Perseidi, che avranno poi il loro picco attorno alla notte di San Lorenzo e andranno avanti fino al 23 agosto. Non sarà nel momento del picco che se ne vedranno di più perché attorno al 10 di agosto il nostro satellite sarà quasi arrivato alla fase di Luna piena.
Il fenomeno della caduta è dovuto all’impatto con l’atmosfera delle polveri lasciate dei passaggi della cometa Swift-Tuttle, scoperta nel 1862, il cui ultimo passaggio risale al 1992. Bruciano e lasciano una scia nel cielo. Il fenomeno è ciclico, visibile tutti gli anni. I Romani lo interpretavano come una pioggia propizia. Era il dio Priapo a mandarla per fecondare la terra dei campi.
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