Sanità, innovazione e AI: firmato l’accordo tra Regione e UniPg per la medicina del futuro
Regione e Università di Perugia hanno firmato martedì un accordo quinquennale per rafforzare insieme sanità pubblica, ricerca scientifica e innovazione tecnologica. L’intesa si concentra su quattro aree di collaborazione strategica. La prima è la ricerca e innovazione, con l’avvio di progetti comuni sulla medicina personalizzata, sull’intelligenza artificiale applicata alla salute e sulle cosiddette analisi omiche: si tratta di studi su geni, proteine e altre molecole biologiche, per comprendere meglio le caratteristiche di ogni paziente e curarlo in modo più mirato.
Le aree La seconda area è formazione e competenze, con la creazione di percorsi universitari avanzati – come master, dottorati e summer school – dedicati alla biotecnologia digitale e alle nuove frontiere della medicina. Il terzo ambito riguarda infrastrutture e logistica sanitaria. Verranno sviluppati sistemi per la raccolta e il trasporto a temperatura controllata di campioni biologici, insieme a piattaforme digitali sicure per la gestione dei dati sanitari. Infine, il quarto punto dell’accordo riguarda la validazione clinico-organizzativa: saranno coinvolti ospedali e case di comunità per sperimentare nuovi modelli di cura più efficaci e vicini al cittadino, in particolare nei reparti di emergenza-urgenza.


Il Curi L’accordo prende ispirazione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, in particolare dalla Missione 6 dedicata alla Salute, e si integra con il nuovo Piano sociosanitario regionale. Fulcro operativo del progetto sarà il Centro umbro di ricerca e innovazione (il Curi), già finanziato nell’ambito del bando «Ricerca sisma 2016». L’Università ha investito 5 milioni di euro per sviluppare questa piattaforma, pensata per una sanità moderna basata sui principi della medicina 4P: partecipativa, personalizzata, predittiva e di precisione. All’interno del Curi, uno dei progetti chiave sarà Omnia Health, una rete tecnologica per la diagnostica avanzata e diffusa sul territorio, pensata per offrire un’assistenza più capillare, tempestiva e centrata sul paziente. La Regione ha già confermato l’intenzione di sostenere il progetto anche con fondi propri.
Le aziende L’accordo non coinvolge solo l’Università e la Regione: tra i partner operativi sarà centrale anche il ruolo di Confindustria Umbria, che coordinerà la partecipazione delle imprese del territorio, in particolare quelle attive nei settori biomedico e farmaceutico.
Proietti e Oliviero «Si tratta di un accordo importantissimo – ha detto Proietti – che prevede una molteplicità di attori e va nella direzione dell’innovazione più spinta. Parliamo di scienze omiche, quindi di medicina personalizzata che si basa su campionamenti analizzati e studiati con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale». «Il progetto – ha spiegato il rettore Maurizio Oliviero – propone un modello integrato che combina tre pilastri essenziali: campioni biologici di qualità, tecnologie analitiche all’avanguardia e intelligenza artificiale per la conoscenza biomedica».
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