La Regione dichiara lo stato di crisi per il maltempo dello scorso giugno
La Regione Emilia-Romagna ha dichiarato lo stato di crisi regionale per i territori colpiti dall’ondata di maltempo del 16 e 17 giugno del 2025. Allagamenti, interruzioni stradali, frane e danni alle proprietà hanno riguardato 28 Comuni divisi tra le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Forlì-Cesena.
Il decreto è stato firmato la mattina del 29 luglio dal governatore Michele de Pascale e avrà validità 180. Lo stato di crisi regionale consente di intervenire e attivare misure in modo urgente.
I Comuni interessato sono 28 in totale; di questi, quattro sono in provincia di Bologna: si tratta di Sasso Marconi, Molinella, Valsamoggia e San Giovanni in Persiceto.
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“Lo stato di crisi regionale – dice la sottosegretaria alla presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini – ci consente di attivare risorse e procedure straordinarie per affrontare con efficacia le conseguenze del maltempo e sostenere i territori colpiti. È uno strumento concreto che ci permette di intervenire rapidamente a fianco dei Comuni e delle comunità, per avviare i cantieri necessari, ripristinare infrastrutture danneggiate e garantire assistenza alla popolazione. In queste settimane i nostri tecnici, insieme alla Protezione civile e alle amministrazioni locali, hanno lavorato per garantire gli interventi urgenti, ma adesso è necessario accelerare: messa in sicurezza, stima dei danni, prime opere di ripristino. Servono risposte rapide e coordinate”.
“E poi dobbiamo guardare avanti – prosegue Rontini – perché fenomeni di questo tipo non sono più eccezionali e di fronte a eventi meteo sempre più estremi è nostro dovere rispondere con prontezza, ma anche con visione. Il nostro impegno non si ferma alla gestione dell’emergenza: vogliamo rafforzare la prevenzione, investire nella manutenzione del territorio e nelle opere strutturali. Perché ciò che un tempo era fuori dall’ordinario, oggi sta diventando la norma. L’Emilia-Romagna deve essere sempre più preparata e la Regione farà la sua parte, come ha sempre fatto” conclude.
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