Piemonte

Meno fisco, meno norme: il retroporto-Piemonte cresce sulla logistica


Si allargano i confini della grande area in cui le aziende del Nord Ovest potranno beneficiare di semplificazioni normative e benefici fiscali, generando così nuove opportunità di business e di lavoro. Alle spalle dei porti di Genova e di Savona, riuniti sotto il cappello dell’autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, si estende da oggi una macroarea che scavalca gli Appennini e ingloba Piemonte e Lombardia, retroterra naturali delle attività dello scalo leader in Italia. Il porto diventa così una grande piattaforma di interscambio delle merci che beneficia appunto delle opportunità offerte dall’istituzione delle “zone logistiche semplificate”. Proprio nei giorni scorsi il Comitato d’indirizzo della Zona Logistica Semplificata Porto e Retroporto di Genova, presieduto dal consigliere delegato allo Sviluppo economico della Regione Liguria Alessio Piana, ha avviato la prima rimodulazione del perimetro dell’area. Alla riunione ha preso parte anche l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte, Enrico Bussalino, che ha condiviso l’avvio dell’iter regionale per l’integrazione delle nuove aree piemontesi all’interno della Zls che includono nodi logistici chiave come gli interporti di Novara (Cim) e Torino (Sito), ambiti strategici dell’Astigiano, del Cuneese e del Basso Alessandrino, oltre a realtà direttamente interessate dal progetto del Terzo Valico dei Giovi.

Si rafforza quindi l’asse intermodale fra le due regioni unite dai collegamenti che dal porto puntano verso l’interno e trovano proprio nel Terzo Valico ferroviario l’anello iniziale del corridoio logistico che sale fino a Rotterdam.

I porti liguri si candidano in questo modo a diventare l’hub logistico e produttivo del Nord Ovest con l’obiettivo di moltiplicare le opportunità di business e generare impatti positivi su occupazione, innovazione e crescita territoriale di tutta l’area.

Il perimetro ligure della Zona Logistica Semplificata crescerà anche con la cessione transitoria di 454,66 ettari da parte della Regione Lombardia. Un’integrazione che consentirà di includere nuove aree strategiche, tra cui l’intera area di Erzelli, le aree ex Ilva, il Distretto urbanistico Multedo, la Marina di Sestri Ponente, le zone industriali di Val Leira e Valbisagno per il Comune di Genova, le aree demaniali dei porti di Savona, Vado Ligure e Bergeggi e i compendi statali “ex Funivie”, attualmente in gestione commissariale.

Il Comitato interregionale ha approvato anche la proroga di 90 giorni, fino al 28 ottobre 2025, del termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse all’insediamento nella Zona Franca Doganale di nuove imprese, anche con la documentazione in lingua straniera (inglese, tedesco, cinese, spagnolo), per favorire la partecipazione di operatori nazionali e internazionali.

«Compiamo un ulteriore passo in avanti verso il pieno sviluppo della Zona Logistica Semplificata, uno strumento essenziale per rilanciare la competitività del sistema economico-produttivo ligure e attrarre nuovi investimenti», dice il presidente del comitato di indirizzo Piana.

«L’estensione del perimetro della zona logistica rappresenta un passaggio fondamentale per il rafforzamento del sistema logistico integrato ligure-piemontese e per la piena valorizzazione delle potenzialità produttive dell’area savonese – dice il neopresidente dell’authority Matteo Paroli –. Ribadisce il nostro impegno a promuovere un modello di sviluppo sostenibile in cui le infrastrutture portuali non siano soltanto le porte di accesso ai mercati globali, ma anche delle piattaforme di produzione e innovazione al servizio dei territori. Questo ampliamento rafforza il ruolo della zona logistica semplificata sia come leva di semplificazione amministrativa e incentivo fiscale, sia come motore di rigenerazione industriale, capace di integrare la funzione di movimentazione delle merci con la produzione, la trasformazione e i servizi connessi all’intera catena del valore».


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