Economia

Superbonus, meno vincoli per i materiali nei Sal

Conteggiare solo le forniture di materiali corredate da un’asseverazione di un tecnico, che provino la presenza in cantiere e la successiva posa in opera. È questa la risposta che sta prendendo forma per porre rimedio alle verifiche avviate da Guardia di Finanza e agenzia delle Entrate sui Sal di superbonus già chiusi negli anni scorsi. Una risposta che il Governo ha sposato, dando via libera a un ordine del giorno approvato alla Camera (prima firmataria, Erica Mazzetti di Forza Italia).

Verifiche e contestazioni

Il problema nasce da alcune verifiche partite negli ultimi mesi per contestare Sal di superbonus già chiusi e per i quali in molti casi sono stati già liquidati i relativi crediti di imposta. In diverse fasi – va ricordato – al raggiungimento di un certo stato di avanzamento lavori le norme sull’ex 110% hanno collegato degli effetti parecchio rilevanti. Ad esempio, a fine 2022 il superbonus era stato prorogato solo per le villette in grado di provare il 30% di avanzamento entro una certa data. La linea adottata nella maggior parte dei casi era che i materiali consegnati in cantiere potessero essere conteggiati nei Sal. Una pratica che, a livello locale, ora diversi uffici delle Entrate stanno iniziando a contestare.

«Numerosi Sal – ricorda l’ordine del giorno – sono stati computati con i piè d’opera incorporati (circa la metà secondo alcune valutazioni), e su di essi si sono basate detrazioni già fruite o crediti ceduti». Cambiare in corsa l’interpretazione «potrebbe generare rilevanti problemi sia per i contribuenti (che potrebbero dover restituire gli incentivi) sia per imprese/professionisti/istituti di credito (che potrebbero essere chiamati a risponderne in solido)». Peraltro, nella direzione di un calcolo che comprenda anche i materiali solo consegnati si è espressa di recente la Cgt di Rieti (sentenza n. 18/2025).

La spinta ad adottare criteri uniformi

Ora l’Odg chiede chiarezza e impegna il Governo a valutare «ulteriori iniziative, anche normative volte a risolvere la questione fiscale esposta in premessa, applicando criteri uniformi su tutto il territorio nazionale» e chiarendo che «le forniture di materiali a piè d’opera possano essere contabilizzate negli stati di avanzamento dei lavori (Sal), a condizione che dette forniture risultino, tramite asseverazione rilasciata dal tecnico abilitato, nella disponibilità del beneficiario presso il cantiere dell’intervento agevolato alla data dello stato di avanzamento lavori e che siano state successivamente poste in opera». Quindi, sarà necessario blindare i Sal con l’asseverazione di un tecnico, che provi l’arrivo dei materiali in cantiere prima dei termini fissati dal Sal e, successivamente, la loro posa in opera. Solo in questo modo potranno essere conteggiato nello stato di avanzamento.

«Con il mio ordine del giorno – spiega Mazzetti -, ho impegnato il Governo a risolvere questo problema secondo criteri uniformi su tutto il territorio nazionale, prevedendo un’applicazione non retroattiva della nuova impostazione degli uffici fiscali». In questo modo – conclude -, «abbiamo fornito alle famiglie e alle imprese, in particolare quelle gettate nello sconforto da richieste di restituzione fino al 250% delle somme agevolate, un primo strumento per controbattere a pretese che Forza Italia ritiene arbitrarie sia nel merito che nel metodo».


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