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L’Italia batte il Brasile 3-1 e trionfa nella Nations League di volley: Egonu esce, Antropova super

Quasi un anno dopo, un nuovo trionfo per le azzurre di Julio Velasco. Nella finale della Nations League l’Italia batte il Brasile 3-1 (22-25 25-18 25-22 25-22), confermandosi nel torneo vinto già lo scorso anno e raggiungendo il 28° successo consecutivo. È stata una finale durissima, in cui Gabi e compagne non si sono arrese mai, recuperando anche gap importanti, e Velasco ha dovuto attingere a tutte le risorse possibili. Nel finale, accanto a colonne come Danesi, Fahr, Di Gennaro, non c’erano più titolari fisse come Degradi, infortunata e portata fuori a braccia dalle compagne (da valutare la gravità dell’infortunio), Egonu, uscita a metà del terzo set dopo 12 punti, Orro, ripresa a un certo punto dal ct, Sylla uscita per sfinimento dopo 17 punti, mentre hanno chiuso in campo Cambi, Nervini, Giovannini e sopratutto Antropova, protagonista di una partita monumentale: andata ben oltre il cambio sistematico e affidabile con Egonu, l’opposto ha piazzato 18 punti nello spezzone di partita giocato con 4 muri e un ace. Egonu è uscita con un gesto di stizza e frustrazione, ma è corsa subito incontro alla compagna di origine russa nella festa finale in cui si è esaltato Julio Velasco per il terzo trofeo della sua gestione.

Il primo set ombre e luci

L’Italia schiera il solito sestetto, Orro-Egonu, Sylla-Degradi, Danesi-Fahr, con De Gennaro libero. L’inizio è complicato, le azzurre contratte vanno sotto 4-8, poi inizia una rimonta entusiasmanete coi muri di Danesi e Sylla, il pallonetto di Orro, al terzo muro di Fahr è pareggio. Egonu con un servizio corto guadagna il primo vantaggio (13-12), poi martella (17-15), la parallela di Sylla vale il 19-15, Egonu colpisce ancora ed è un 20-16 che mostra il meglio della nazionale oro a Parigi. Il Brasile non riesce a chiudere un paio di combinazioni, ma reagisce, e a questo punto è l’Italia a fare confusione riducendo il vantaggio a 21-20, due conclusioni sbagliate da Degradi, il mani out trovato da Gabi e il muro di Bergmann rovesciano la situazione. Il Brasile ha tre set point a disposizione, ci pensa Gabi a chiudere sul 25-22.

L’incidente di Degradi

Fahr schiaccia di rabbia e insieme all’errore di Gabi si crea un vantaggio di 4-1. L’Italia è di nuovo in campo, con un doppio muro di Danesi e Sylla è fuga sul 9-4, l’ace di Orro stampa l’11-5, il set sembra indirizzato ma Degradi comincia a sbagliare, più di una volta, gli errori si sommano a una ricaduta che provoca un infortunio e la smorfia di dolore della schiacciatrice che ha già perso le Olimpiadi. Viene portata fuori a braccia e viene sostituita da Nervini, l’incidente turba le azzurre che però sono brave a ripartire, non vanificano il vantaggio, anzi lo incrementano anche grazie a errori brasiliani. Nel doppio cambio entra Antropova che schiaccia con una torsione spettacolare (21-13), Fahr scarica centrale, Antropova mura Gabi, ma sul 23-18 Velasco richiama Orro nel time out. L’Italia riesce a chiudere un secondo set faticoso ed è 25-18.

Alessia Orro e Paola Egonu (King Kom/FIPAV)

Alessia Orro e Paola Egonu (King Kom/FIPAV) 

Egonu out, Antropova chiude il set

Il terzo set risucchia presto un’Italia parteita in vantaggio (9-6) in un duello ravvicinato col Brasile, un punto alla volta. Egonu esce con un gesto di stizza, entra Antropova che piazza subito un diagonale, un mani out, un muro, un altro diagonale, Nervini nel frattempo colpisce due volte e l’Italia sale a 18-13. Il Brasile si riporta a un punto, Antropova scarica sul muro, Danesi mura (21-18), sembra il rilancio ma la Selecao torna sotto nel momento stesso in cui le azzurre ripartono: il pallonetto di Antropova regala quattro set point che lei stessa chiude con una mazzata: 25-22.

Antropova decisiva

Egonu resta in panchina anche all’inizio del quarto set, mentre Antropova resta in campo, piazza un bel mani fuori (3-1), ma il muro del Brasile si alza e mantiene il match in equilibrio. Esce anche Orro, e la sua sostituta Cambia vince un contrasto a rete, che abbinato al pallonetto teso di Sylla vale il break sul 15-13. Il Brasile ovviamente non si arrende mai. ma nemmeno Antropova (due muri consecutivi su Gabi) e Sylla che sono protagoniste di questa fase del match. Il muro e la schiacciata centrale di Danesi lanciano l’Italia sul 21-17, Antropova scarica il diagonale imprendibile del 22-18. A tre punti dalla sconfitta il Brasile ringhia ancora, ma Fahr lo tiene a distanza, Kisy scarica fuori e il ct verdeoro Ze Roberto chiede il video challenge (respinto) sul match point. Ad Antropova il muro spegne il punto-vittoria, Nervini ci arriva vicina, poi Antropova chiude con un ciclone in diagonale. E si prende l’abbraccio di Egonu.


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