Friuli Venezia Giulia

Politica regionale unita contro l’aggressione transfobica


A poche ore dall’aggressione transfobica avvenuta nella serata di ieri, sabato 26 luglio 2025, al Parco Desio dei Rizzi, le firme politiche prendono distanza e manifestano solidarietà ai ragazzi vittime dell’accaduto

Facciamo un passo indietro. Erano circa le 20 quando, due ventenni sono entrati in un bagno pubblico insultando altri due ragazzi presenti con frasi discriminatorie, sfociando poi in violenza fisica, come vi abbiamo precedentemente raccontato nel nostro articolo. Uno degli aggressori ha urinato davanti alle vittime, prima che iniziasse la colluttazione. Una terza persona, una ragazza presente in un altro stallo, ha tentato di intervenire per fermare la lite ed è stata spintonata. Le tre vittime hanno riportato ferite lievi, con prognosi di cinque giorni. 

Un fatto grave, avvenuto in contesto festoso durante un festival musicale.  Oggi, a poche ora da quel fatto il mondo della politica cittadina manifesta solidarietà alle vittime e condanna il gesto.

La solidarietà del mondo politico

“Ribadiamo che Udine non accetta nessuna forma di violenza né intolleranza e queste aggressioni transfobiche sono ingiustificabili espressioni di brutalità- affermano il capogruppo dem nel Consiglio comunale di Udine Iacopo Cainero e il segretario cittadino del locale Pd di Rudi Buset – Noi difendiamo il diritto per ognuno di autodeterminarsi e di vivere in serenità le proprie scelte esistenziali”. “Quanto accaduto ci preoccupa e ci allarma – spiegano gli esponenti dem con l’auspicio che i responsabili di questa ignobile aggressione vengano al più presto rintracciati e perseguiti dalla giustizia. A questa prima presa di posizione fa eco una seconda.

“Il Circolo di Udine di Fratelli d’Italia condanna fermamente l’aggressione subita da due persone trans al Parco Desio e esprime loro totale solidarietà – fanno sapere da Fratelli d’Italia – La paura che hanno provato è la nostra.

Perché Udine non è e non è mai stata una città violenta, pertanto la notizia di questa ennesima aggressione desta sgomento e nel contempo crescente preoccupazione. Udine semmai da tempo subisce la violenza di chi sulla violenza fonda il proprio agire, basti pensare alle continue aggressioni a cittadini e cittadine, talvolta di giovanissima età, per rubare anche pochi spiccioli, alle aggressioni continue al personale sanitario e a quello del trasporto pubblico, alle molestie contro le donne, alla vandalizzazione di beni altrui, all’uso sempre più frequente di armi da taglio per imporsi, alle risse continue dal centro come nei quartieri. Una violenza a cui noi udinesi non eravamo abituati e non intendiamo abituarci, perché non ci appartiene, non la tolleriamo e non abbiamo la benché minima volontà di “integrarla” nella nostra cultura, orgogliosamente rispettosa delle libertà e dei diritti altrui a differenza di altre, ontologicamente misogene, omofobe, transfobiche, patriarcali e affette pure da un rinnovato antisemitismo”.

 


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