Emilia Romagna

Serpieri, sette studenti raccontano il mare. Il frutto di un lavoro durato mesi è il podcast ‘Oltre la riva’: dove ascoltarlo

Sette giovani ‘podcaster’, tutti frequentanti il Liceo scientifico e artistico Serpieri di Viserba, ingaggiati per uno scopo ben preciso: co-progettare e narrare un podcast che avesse come focus il mare. Si intitola “Oltre la riva” e può essere ufficialmente considerato il ‘podcast del Serpieri”: uno storytelling legato al mare che si concentra su quattro macro tematiche, ciascuna approfondita in una specifica puntata.

Per giungere al prodotto finale, i sette giovanissimi – Stefan Nechita, Andrea Vasini, Raffaele Strocchi, Aurora Della Pasqua, Livia Vienna, Asia Vandi e Michelle Kallabani – hanno impiegato mesi, da febbraio fino a fine anno scolastico. Il tutto nell’ambito del progetto formativo Pcto Podcast Oceano (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento), che ha coinvolto anche altre tre classi di studenti: un percorso formativo di alternanza, pensato per orientare gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori al mondo del lavoro, al proseguimento degli studi e allo sviluppo di competenze trasversali.

A spiegare a RiminiToday i dettagli del progetto è Elisabetta Zavoli, fotogiornalista e documentarista che, tra gli altri, collabora anche con National Geographic. “Si tratta di un’iniziativa proposta insieme a Rimini Blue Lab e alla Fondazione Cetacea e co-finanziata con risorse del Fondo sociale europeo della Regione Emilia-Romagna – racconta -. Al mio fianco la collega giornalista Anna Violato, che ha introdotto gli studenti ai linguaggi del podcast e agli strumenti di editing, e anche Isadora Angelini e Luca Serrani del teatro Patalò, che hanno accompagnato i ragazzi nella registrazione e nel montaggio delle puntate. Un sentito ringraziamento va anche alla scuola, che è stata molto disponibile e collaborativa nella realizzazione di questo Pcto”.

L'intervista a Tomas Parenti

Zavoli, ci racconterebbe come ha preso forma il tutto?
“Il Pcto proposto in collaborazione con gli altri enti prevedeva lo sviluppo di quattro puntate, volte appunto a formare il podcast ‘Oltre la riva’. Si è tenuta una prima parte, gestita dalla collega Violato, durante la quale i ragazzi sono stati preparati al linguaggio e alle tecniche di questa forma di storytelling. Io, invece, sono entrata in campo nella parte operativa: con i sette studenti, tutti frequentanti la terza e quarta superiore, siamo andati sul campo a intervistare. Sono stati i ragazzi, poi, a trascrivere le interviste e a lavorare sull’elaborazione delle stesse, dando vita alle quattro puntate”.

Qual era l’argomento del podcast?
“Come suggerisce il titolo, ci siamo focalizzati sul mare. La prima puntata è stata incentrata sull’inquinamento da rifiuti plastici. I ragazzi hanno raccontato la storia del riminese Tomas Parenti, che ha costruito una rete a strascico a doppio sacco dove, in un sacco, raccoglie il pesce, e nell’altro raccoglie i rifiuti che poi porta a terra e conferisce. La seconda puntata è stata dedicata all’invasione del granchio blu. La terza si è focalizzata sull’inquinamento acustico nell’Adriatico ed è stata realizzata grazie alla collaborazione di due musicisti, Fabio Mina ed Emiliano Battistini, che hanno utilizzato l’idrofono di Fondazione Cetacea e hanno rielaborato i suoni in uno spettacolo. L’ultima, invece, è stata dedicata alla narrazione di una storia particolare: quella di due ragazzi riminesi non vedenti che fanno scuola di vela insieme all’associazione ‘Marinando’ di Enzo Pastore”.

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Dove si può ascoltare il podcast, e qual era l’obiettivo che vi eravate prefissati?
“Da parte nostra, da un lato c’era l’intenzione di introdurre gli studenti al linguaggio comunicativo del podcast, innovativo e sempre più utilizzato; dall’altro, sicuramente, l’intento era di raccontare peculiarità, problemi e sfide del nostro mare con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale. Per quanto concerne gli episodi è possibile ascoltarli sia sull’account Spotify del Liceo Serpieri, sia tramite il canale Youtube della scuola. Inoltre, siamo stati notati da una giornalista di Radio3 Scienza, che ha voluto dedicare una puntata al nostro progetto”.

Com’è stato lavorare con ragazzi così giovani? Li ha visti interessati?
“È stato stimolante e sorprendente. I ragazzi mi hanno molto colpita per la passione e l’impegno che hanno dimostrato. Si sono messi in gioco e, personalmente, li ho visti molto coinvolti nelle varie fasi del progetto. I risultati sono stati sorprendenti: nemmeno io mi sarei mai aspettata una qualità così alta”.


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