Roma cancella i manifesti della Lega, ‘stereotipi razzisti’
agenzia
Il partito di Salvini, bavaglio comunista. Magi, pronta denuncia
ROMA, 26 LUG – ‘Scippi in metro? Ora finisci in
galera senza scuse’. E ancora: ‘Occupi una casa? Ti buttiamo
fuori in 24 ore’. Oppure: ‘Blocchi una strada a chi lavora?
Finisci in galera’. E ad accompagnare gli slogan immagini di
nomadi, extracomunitari o ragazzi con i capelli rasta. Questi i
manifesti della campagna di comunicazione della Lega sul ddl
sicurezza, creati con l’intelligenza artificiale, rimossi dal
Campidoglio con una lettera di diffida della direzione
capitolina. Decisione che ha dato il via allo scontro aperto tra
il partito di Matteo Salvini e l’amministrazione guidata da
Roberto Gualtieri. La Lega ha infatti denunciato l’iniziativa
del Comune definendola “censura” “atto di intolleranza” e
“bavaglio comunista”.
Ma il Campidoglio, come scritto nella stessa lettera inviata
alla ditta pubblicitaria per la rimozione dei 3×2, ha risposto
senza mezzi termini: i manifesti della Lega sono stati rimossi
perché violano le norme vigenti circa i contenuti etici delle
pubblicità, ha reso noto il Campidoglio precisando che vengono
tolte quelle affissioni “il cui contenuto contenga stereotipi
legati all’appartenenza etnica”. “Si tratta di un atto adottato
autonomamente dagli uffici competenti – le parole del Comune di
Roma – a seguito di esposti pervenuti da cittadini: non si
tratta dunque di censura, ma dell’applicazione puntuale delle
norme vigenti”. Il segretario di Più Europa Riccardo Magi, in
serata, plaudendo all’iniziativa del Campidoglio ha annunciato
che presenterà comunque una denuncia sulla vicenda
La Lega, da parte sua, ha mostrato un fronte unito, andando
all’attacco della giunta targata Pd. Il vicesegretario federale
Claudio Durigon ha precisato, sin da subito, che la storia non
sarebbe finita tanto presto, e che il partito sarebbe andato
“fino in fondo per far luce sulla vicenda”. In una nota il
partito di Salvini ha attaccato: “Il Pd difende chi scippa, chi
ruba, chi imbratta, chi occupa le case? Reagiremo
democraticamente in tutte le sedi”, l’annuncio del partito di
Salvini, sfidando il Comune di Roma e rilanciando: “Siamo di
fronte a una violenza inaudita: partirà una massiccia campagna
non solo a Roma ma in tutta Italia e verranno diffusi nuovi
manifesti. E sono in produzione magliette ad hoc”.
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