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chi sono i nuovi paperoni del calcio

Liverpool, Chelsea, Florian Wirtz, Como: le storie dell’estate pallonara nel segno del mercato. Botti e controbotti, conferme e sorprese, vagonate di milioni alla faccia del fair play finanziario e gabelle varie. Il calcio non dorme mai, soprattutto i registratori di cassa: concluso il mondiale per club con il trionfo del Chelsea, ecco le cronache della fiera dei sogni e delle bufale, delle ipervalutazioni e di chi cerca un posto al sole.

L’Inghilterra, come sempre, è the Queen of the Market. Come racconta la Gazzetta dello Sport, le “big” spendono e spandono per assicurarsi uominigol. Nel consuntivo di 1,2 miliardi usciti dalle tasche dei club più importanti, ben 850 risultano infatti alla voce “attaccanti”. L’acquisto top di quest’estate 2025 è il tedesco Florian Wirtz, classe 2003, prelevato dal Liverpool al costo di 124 milioni, depositati nelle casse del Bayer Leverkusen. E qui va fatta una precisione: gli inglesi spendono, i tedeschi vendono. Il Bayern Monaco, per dire, vanta per ora un attivo di 37,65 milioni. Il mercato è ancora in corso e il colosso bavarese farà acquisti, ma da quelle parti, complice anche la frenata dell’economia nazionale, i conti si maneggiano con cura. Lo stesso Borussia Dortmund, che ha ceduto Gittens al Chelsea per 64,3 milioni, vanta un +19,25 di attivo.

Il Liverpool di Wirtz, colpito al cuore dalla tragedia di Diogo Jota, ha speso 213,58 milioni per assicurarsi, oltre all’ex talento del Bayer Leverkusen, Frimpong (40) e Kerkez (46,9). Non è finita: i Reds hanno chiuso nelle ultime ore l’operazione legata al francese Hugo Ekitiké dall’Eintracht Francoforte, pagandolo 80 milioni di euro e raggiungendo la modica cifra di 293,63 milioni alla voce acquisti. L’obiettivo del gruppo statunitense Fenway Sports è di consolidare il primato in Inghilterra dopo il trionfo nell’ultima Premier. Confermarsi in campionato e arrivare lontano in Champions significa non solo aumentare i consensi e la gloria, ma anche guadagnare denaro importante per proseguire la corsa.

Il maggior avversario del Liverpool è il Chelsea di Enzo Maresca, fresco di titolo mondiale. I Blues sono partiti in anticipo proprio per affrontare al meglio il torneo americano e hanno arruolato Joao Pedro (decisivo in finale e semifinale) pagandolo 63,7 milioni, Delap (35,5), Estevao (34), Essugo (22,27) e Gittens (64,3). In totale, 243,7 milioni di uscite e 121,48 di entrate, con un disavanzo di 122,29 milioni. A Londra dovranno però sbrigarsi a vendere: nella rosa ci sono ben 44 giocatori. Il Manchester City, che aveva anticipato i tempi a gennaio con gli sbarchi di Marmoush e Khusanov, è il terzo incomodo di questa partita. Si è assicurato l’ex milanista Reijnders, il francese Cherki (ex Lione), l’algerino Ait-Nouri (ex Wolves) e il giovane talento norvegese (classe 2006) Sverre Nypan, per un totale di 145,7 milioni di spesa. I vertici del City hanno però il sorriso largo: l’accordo decennale con la Puma porterà nelle casse qualcosa come 1,15 miliardi.

L’Inghilterra regna sovrana con quattordici squadre nella top 20 dei club che hanno speso di più. In classifica, c’è il solito Real Madrid, con 167,5 milioni investiti per consegnare a Xabi Alonso l’olandese Huijsen (ex Juve e Roma), Mastantuono, Alexander-Arnold e Carreras. La dirigenza è ora concentrata nel prolungamento del contratto del portiere Courtois, con validità fino al 2028, quando belga avrà 36 anni. Il Barcellona deve fare i conti con il debito accumulato nel passato, ma sta per assicurarsi, in prestito, l’inglese Rashford. L’attaccante si è tagliato persino lo stipendio per facilitare il trasferimento.

In Italia, i signori del mercato sono – per ora – Napoli e Como. I campioni d’Italia puntano al bis e gli arrivi di De Bruyne, Lucca, Beukema, Lang e Marianucci, per un totale di spesa di 74,1 milioni si spiegano in due modi: Aurelio De Laurentiis cerca il quinto scudetto, ma vuole arrivare anche lontano in Champions, fonte primaria di guadagni. Il mercato in entrata, con la definizione della cessione di Osimhen al Galatasaray, è ancora aperto. Il Como ha speso 101,5 milioni, con un disavanzo di 97,10. Il gruppo indonesiano Djarum, proprietario del club, ha però i soldi per sfidare il mondo: l’obiettivo è portare il Como in Europa. Dopo aver trasformato la tribuna d’onore dello stadio in riva al lago in una passerella hollywodiana, da quelle parti nulla appare impossibile.


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