Cultura

Secondo assaggio dal nuovo album degli Idlewild: ecco “It’s Not The First Time”

Credit: Euan Robertson

La band scozzese degli Idlewild è tornata all’inizio di questo mese con la gradita notizia di un album omonimo, il primo dal 2019, in uscita il 3 ottobre per la V2 Records. Il primo singolo, “Stay Out Of Place”, presentato in anteprima da Steve Lamacq nel suo programma BBC 6 Music, ha ricevuto un’accoglienza entusiastica dalla stampa internazionale e ha riacceso l’amore dei fan.

Oggi la band dà un seguito a quella uscita con un secondo singolo, l’emozionante “It’s Not The First Time”, un brano melodico e di ampio respiro che sembra riportarci alle cose migliori della band.

Il frontman Roddy Woomble dice sui temi alla base del secondo singolo dell’album, che non sembrerebbe fuori posto in “The Remote Part”:

“La memoria è una rete lacerata, un barile che perde. Esistiamo in una serie di presenti, e c’è un’arte nell’ovvio: tutte le grandi verità sono verità ovvie. Essendo una band in tour da trent’anni, abbiamo avuto la nostra dose di alti e bassi. Quindi, per ogni martedì sera freddo e piovoso a Chemnitz, in Germania, a fare da spalla a una band e a suonare in una sala semivuota piena di gente disinteressata che chiacchiera, o magari un giovedì a Lawrence, in Kansas, quando sei entrato con sei biglietti venduti e sei già in tour da due mesi, c’è una serata sold out al Glasgow Barrowlands, dove suoni davanti a duemila persone che conoscono tutti i testi, o l’opportunità di suonare in concerti da headliner a Tokyo o New York. Viaggiare e incontrare persone fantastiche. Il punto è che in mezzo a tutto questo devi apprezzare il momento per quello che ti sta mostrando. Ed è questo il messaggio che la canzone cerca di trasmettere”.

Prodotto da Rod Jones (che ha anche mixato il disco) e dagli Idlewild, “Idlewild” è il decimo album in studio del gruppo ed è stato scritto nel corso del 2024 ai Post Electric Studios di Edimburgo e alla Isle of Iona Library nelle Ebridi.

Nelle dieci canzoni di “Idlewild” accolgono vari sé del passato, sviluppando i suoni formativi con il vigore e la curiosità di ragazzini appassionati di Fugazi e R.E.M., esplorando al contempo armonie attraverso quel tipo di alchimia maturata sulla strada che non finge. Come sintetizza Woomble, hanno cercato “grandi idee, profonde incertezze, melodie memorabili“.

Guardiamo al passato senza nostalgia, pensando a tutte le canzoni che abbiamo scritto e a quelle nuove che stiamo scrivendo” osserva.


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