Lazio

il Comune acquisisce l’immobile, le famiglie resteranno

Per anni è stato un simbolo sospeso tra speranza e precarietà, tra paura e resistenza. Ora il civico 13 di via Lucio Calpurnio Bibulo, nel cuore del quartiere Don Bosco, sta per cambiare volto. E soprattutto, sta per restituire dignità a chi lo abita.

Dopo quasi due decenni di occupazione, l’edificio verrà acquisito da Roma Capitale e trasformato in un complesso di edilizia residenziale pubblica. Un passaggio storico per le oltre 100 famiglie che, dal 2006, vivono al suo interno senza alcun titolo, ma che negli anni hanno costruito una comunità vera, fatta di vicinanza, solidarietà e lotta.

Il via libera è arrivato dalla Giunta Gualtieri, su proposta dell’assessore al Patrimonio Tobia Zevi. La prossima tappa è l’approvazione definitiva in Assemblea Capitolina, attesa entro il 31 luglio, per sbloccare i 22 milioni di euro previsti in assestamento di bilancio e chiudere così l’acquisizione con la Loanka Srl, attuale proprietaria.

Un’occupazione mai regolarizzata, ma diventata casa

La storia dell’edificio è lunga e complessa. Tutto inizia nel 2006, quando l’allora presidente del Municipio X (oggi VII), Sandro Medici, requisì il palazzo per destinarlo a famiglie in emergenza abitativa. Ma quel provvedimento fu poi dichiarato illegittimo dal TAR.

Da allora, nessuno degli occupanti ha avuto un titolo formale per restare, eppure via Bibulo è diventata una vera comunità: famiglie sfrattate, persone fragili, inquilini con contratti scaduti.

Negli anni si sono succedute proteste, minacce di sgombero e uno stillicidio di angoscia per chi chiamava quel palazzo “casa”. Fino a oggi.

Un cambio di rotta: legalità e diritto all’abitare

Nel 2023, Roma Capitale ha aperto un bando per acquisire nuovi immobili da destinare all’edilizia residenziale pubblica. Tra le proposte arrivate anche quella della Loanka Srl, con via Bibulo. Da lì è partita una trattativa trasformata oggi in atto politico concreto.

«Questa delibera è importante per tre motiviha spiegato ZeviRipristina la legalità, amplia il patrimonio abitativo del Comune e mette finalmente risorse su un settore trascurato da troppo tempo. Il Governo dovrebbe garantire un flusso stabile di fondi per sostenere l’emergenza casa a Roma».

Verso un nuovo inizio

Se tutto andrà come previsto, l’immobile passerà ufficialmente nel circuito Erp (Edilizia residenziale pubblica): saranno 98 gli alloggi destinati a canoni calmierati.

Le famiglie occupanti diventeranno regolari inquilini del Comune. Non più sotto la minaccia dello sfratto, ma con un contratto in mano e una dignità riconquistata.

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